Possono gli “scarti” di un campionato, che molti definiscono in declino come quello italiano, essere acquistati da una delle squadre più forti d’Europa? A quanto pare, si, se diamo uno sguardo agli ultimi due acquisti dei vicecampioni del Borussia Dortmund, i quali hanno messo sotto contratto Pierre Emerick Aubameyang e Sokratis Papastathopoulos.
I due calciatori sono ben noti ai tifosi del Milan, visto che sono entrambi transitati dalle parti di Milanello, pur senza lasciare grandi tracce del loro fugace passaggio. “Aubame” in realtà in prima squadra non ha mai debuttato, militando due stagioni nella Primavera di Evani, poi prestiti al Digione, Lilla e Monaco per poi concludere il “tour francese” al Saint-Eitienne a titolo definitivo per un milione di euro. Sokratis, invece, fu acquistato dagli “amici” del Genoa nell’estate del 2010: solo sette presenze per lui nell’anno dello scudetto firmato Ibrahimovic e poi la cessione al Werder Brema, con cui ha disputato due ottime annate, attirando, come detto, le attenzioni del club della Rurh, che lo ha messo sotto contratto fino al 2018. Veramente curioso, dunque, che i gialloneri abbiano deciso di puntare su due giocatori che il Milan ha deciso di lasciare andare senza patemi, soprattutto tenendo conto del fatto che le casse tedesche potrebbero permettergli di acquistare giocatori di bel altra caratura. Evidentemente Jurgen Klopp, il vero fenomeno del Borussia, ama creare da nulla (o quasi) dei veri e propri fenomeni. E’ stato lui, infatti, come ricorda la Gazzetta dello Sport, ad aver trasformato un giocatore della Serie B giapponese, Kagawa, in un acquisto da oltre venti milioni di euro per lo United o a rendere capace un onesto mestierante polacco come Lewandovski a segnare quattro gol in una semifinale di Champions League. Ora ci riproverà anche con il gabonese ed il greco, che in Italia nessuno rimpiange, a meno che il biondo allenatore del Borussia non riesca anche in questo “miracolo”.
Del resto, la storia recente del calcio è piena di giocatori scartati dalla serie A e che poi hanno fatto le fortune di altre squadre: la rosea ci presenta gli esempi del Brasile Campione del Mondo 1994 che aveva in squadra Taffarel (quell’anno alla Reggiana, non proprio un top club), Dunga (retrocesso col Pescara), Branco (meteora del Genoa) e Mazinho (ex Lecce e Fiorentina). Quattro giocatori che nella finale di Pasadena hanno giocato centoventi minuti strappando la Coppa alla nostra Italia di Baggio, Maldini e Baresi.