Ormai i profitti generati dalle cessioni ai club gestiti da sceicchi (spesso sproporzionati), rappresentano la linfa vitale del calciomercato per le squadre italiane. Quando i potenziali acquirenti non sono magnati del petrolio, le trattative prendono pieghe talvolta tragicomiche, vedi Robinho/Santos. A proposito di Robi, il brasiliano ha siglato un triennale da 2 milioni l’anno proprio ieri, una firma che certifica ulteriormente la nostra incapacità di fare cassa. Non si tratta di inettitudine nelle trattative, le doti di Adriano Galliani non si discutono. Il problema è che in questi anni il Diavolo ha messo sotto contratto giocatori non sempre da Milan e questo lo si paga a carissimo prezzo in questa fase di sfoltimento rosa.
Con motivazioni differenti Robinho, Boateng, Traorè, Didac Vilà, Antonini, Strasser, Zaccardo sarebbero si in vendita, ma catturano l’attenzione di pochi, per non dire nessuno. Scatta quindi automatica la ricerca ad altre possibili risorse e i nomi appetibili sono sempre i soliti. Posto che El Shaarawy al momento non è sul mercato, l’unico nome spendibile potrebbe esser quello di Niang. Il giovane francese è uno dei pochi ad aver qualche estimatore e la società sembra disposta a lasciarlo partire in prestito. Questa soluzione creerebbe vantaggi ad entrambe le parti, ma non risolverebbe l’immobilismo di mercato persistente.
Senza coraggio e senza un minimo di disponibilità finanziaria è impossibile per chiunque fare mercato. Aspettare il risultato dei playoff di Champions potrebbe essere troppo tardi. La necessità sarebbe quella di tirar fuori almeno un paio di conigli dal cilindro. Facciamo i nostri migliori auguri alla dirigenza.
Twitter: @fabryvilla84
This post was last modified on 20 Luglio 2013 - 09:50