Sui suoi modelli di allenatore: “Non c’è uno più bravo di un altro. Certamente prendo spunto da quelli che ho avuto e ai quali ho cercato di rubare qualche segreto. In particolare mi piacciono Lippi e Ancelotti“.
Le chiamate ricevute in questi giorni…“Mi hanno chiamato in tanti. Da Allegri ad Ancelotti. Ho un buon rapporto con tutti. Credo che, quando nella vita hai fatto il tuo lavoro con passione, il rispetto non viene mai meno”.
Sulla Juve: “Penso sia ancora la favorita per lo scudetto. È la squadra che ha stravinto gli ultimi due campionati e adesso si è anche rafforzata. Ha tutte le componenti per vincerlo”.
Su un suo possibile futuro al Milan: “Sarei ipocrita se non dicessi che questo è il mio obiettivo e se non dicessi che un giorno vorrei allenare il Mlan. Al momento però ho tanto lavoro da fare per arrivare a quella panchina. Oggi come oggi non ci penso. La strada é lunga e per completare questo puzzle mancano ancora tanti tasselli. Quando si parlava di Seedorf al Milan avevo la consapevolezza di non essere pronto per affrontare un’esperienza che era più grande di me. Alla prima squadra si arriva attraverso passaggi obbligati che ti aiutano a maturare e a gestire i grandi giocatori”.
Infine, tanto Palermo. Dal rapporto con Zamparini al sistema di gioco che adotterà per riportare i rosanero in Serie A: “Con Zamparini invece c’è un grande rapporto. Ci sentiamo tutti i giorni. Ci confrontiamo. Ho la certezza che i risultati mi daranno una lunga vita professionale con lui. E poi non ho tempo di pensare agli esoneri. Devo pensare a vincere la serie B dove tutti gli avversari ci aspettano al varco. Questa è la mia sfida. Voglio un calcio dove bisogna pedalare. Dove non bisogna pensare solo a difendere, ma creare palle gol e mettere sotto pressione gli avversari. Adesso ho adottato questo modulo, ma non aspettatevi che giochi solo e sempre così”.
This post was last modified on 22 Luglio 2013 - 17:18