Un Adriano Galliani ispirato e all’arrembaggio, che difende il Milan e punge Inter ma soprattutto Juventus: è questo il senso delle parole che l’ad rossonero ha speso in tarda serata, intervenendo ad una manifestazione benefica a Camaiore in memoria di Claudio Lippi: “Il Milan non va mai sotto il terzo posto, lo dimostra il fatto che negli ultimi cinque anni è sempre salito sul podio. Quando è andata male, ci siamo piazzati al terzo posto. Le altre, come Inter e Juve, quando sono andate male, non sono nemmeno arrivate al podio. Dobbiamo essere felici della squadra che abbiamo: nell’ultimo campionato, in 20 partite, abbiamo fatto 45 punti, rimontando diverse posizioni. Non dobbiamo avere sudditanze psicologiche, essere orgogliosi di questa squadra, che è una buona squadra. La Juve è in pole anche per il prossimo scudetto, spero che il Milan sia in prima fila, o al massimo in seconda”.
Su Robinho: “Lui vuole tornare al Santos, vedremo se sarà possibile accontentarlo, anche perché col club brasiliano ci stiamo avvicinando. Inizieremo eventualmente la trattativa per una seconda punta, solo dopo l’eventuale firma di Robinho. Se esce uno, ne prendiamo un altro”.
Su Balotelli: “Lo considero un fenomeno particolare, su cui noi abbiamo imperniato la nostra campagna di comunicazione. È una stella di prima grandezza, anche se nell’Inter e nel Manchester City faceva la riserva. Quando è arrivato al Milan gli ho detto di continuare a fare la stella, ma da titolare. Lo considero un affare: ha segnato 12 gol in 13 partite e lo abbiamo pagato in comode rate mensili. Alla clausola rescissoria su Balotelli non abbiamo mai pensato. La clausola rescissoria permette a un giocatore di andare via quando vuole. Invece, senza clausole si è costretti a restare“.
Su Ljajic ed il mercato: “Potrebbe diventare un nostro obiettivo, ma in questo momento è un giocatore che ha un contratto, lasciamo stare. Berlusconi? Lo sento regolarmente e non l’ho mai sentito accennare alla possibilità di lasciare il Milan. I tifosi del Milan devono alzare la cresta, visto che abbiamo le creste in squadra. Qualche anno fa ci potevamo permettere di avere in squadra, e dunque nel campionato italiano, Marco Van Basten, Ruud Gullit e Franklin Rijkaard, rispettivamente primo, secondo e terzo nella classifica del Pallone d’Oro. Oggi le cose sono cambiate. Il calcio, però, è uno dei settori in cui l’Italia ha perso meno, in questo periodo di crisi”.
Infine, un passaggio fondamentale su El Shaarawy: “Quando ho ricevuto un fax in inglese di un club che ci offriva un cifra consistente per la cessione di El Shaarawy, mi è sembrato giusto mettere al corrente del fatto il giocatore. Stephan mi ha detto che non voleva andare via. A quel punto siamo stati tutti felici e così il giocatore sarà una delle nostre cinque punte a disposizione e sono certo che saprà darci il grosso contributo che ci ha dato lo scorso anno. Con Balotelli sono amici e con il nuovo modulo che attueremo 4-3-1-2 avrà la possibilità certamente di esprimersi meglio essendo più lucido sotto porta”.