“Non finirò mai di ringraziare i dottori che mi hanno salvato la vita”. Francesco Acerbi racconta la settimana più brutta della sua vita: dai test clinici di domenica 14 luglio, quando lo staff medico del Sassuolo gli diagnostica un tumore all’apparato uro-genitale, alle dimissioni dall’ospedale tre giorni fa e la voglia di tornare presto a correre. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport l’ex difensore del Milan svela tutte le sue sensazioni, pronto com’è domani a presentarsi a Reggio Emilia per salutare gli amici del Sassuolo e del Milan, impegnati nel Trofeo Tim con la Juventus.
“Sono stati attimi tremendi – spiega Acerbi -. La prima reazione è stata quella di isolarmi, ho preso la bici e ho fatto un giro per distrarmi. Al rientro ho subito chiamato Valeria, la mia fidanzata, e il mio agente Andrea Cattoli. Ho affidato a loro i miei timori e l’indomani mi hanno seguito a Milano per l’ecografia decisiva al San Raffaele. In quei momenti la loro vicinanza è stata fondamentale. Grazie all’intervento del presidente Squinzi tutto è stato organizzato in tempi brevissimi: mercoledì intorno a mezzogiorno sono stato operato e in 36 ore sono stato dimesso”.
E ancora: “Quando varchi la soglia dell’ospedale ti rendi conto a cosa stai andando incontro. Le premure dei medici non mascherano le sofferenze di chi ti è intorno e le paure si ingigantiscono. L’asportazione di un testicolo comporta non pochi dolori nella fase post-operatoria: non è una passeggiata”.
Ora i tempi di recupero sono già ben fissati: “I dolori cominciano a passare. Riesco a camminare bene e sono venuto in Romagna per distrarmi in compagnia di Valeria. Soprattutto a cose fatte ho avvisato mamma Silvia: dopo la perdita di mio padre nel marzo 2012, non volevo darle nuove preoccupazioni prima dell’intervento. Se tutto procede bene entro una settimana posso tornare a correre. Confrontandomi con i medici ho capito la fortuna che ho avuto. Avevo fatto gli stessi test a febbraio e non era emerso nulla. La nuova verifica ha permesso, così, di scoprire il tumore all’inizio. Non finirò mai di ringraziare i dottori che mi hanno salvato la vita, ma ora mi sembra doveroso mandare un messaggio positivo”.
A proposito di messaggi ecco che cosa si sente di consigliare ai suoi coetanei: “Fate i controlli almeno una volta all’anno. La prevenzione è fondamentale, ora ci scherzo anche sulla mia disavventura e, vi assicuro, non è per superficialità”.
La carica non manca ad Acerbi, smanioso ora di tornare in campo e far rivedere quel che di buono aveva fatto nel Chievo, tanto da conquistarsi il Milan: “Non tutto è poi andato per il verso giusto ma da questa esperienza ho capito una volta di più dove voglio arrivare e so che devo fare le cose per bene. Ho voglia di spaccare il mondo. Abituatevi a vedere un Acerbi grintoso in campo ma sempre con il sorriso sulle labbra nella vita di tutti i giorni. Sto vivendo con serenità anche questa tappa difficile: spero di conservarla a lungo”.
L’appuntamento è per domani sera a Reggio Emilia per il Trofeo Tim: “Ho avuto tante attestazioni di affetto e ringrazio tutti. Soprattutto i miei compagni e mister Di Francesco. Domani mi aspettano, sarà un piacere rivederli dopo quest’incubo”.