Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Conduce con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).
Robinho niente Santos, è ufficiale da ieri sera. A comunicarlo sia Galliani che la società santista, ma anche in un certo senso lo stesso giocatore che strategicamente, fiutato l’ennesimo e (pare) definitivo stop dell’affare, ha postato sul suo profilo Instagram una foto che lo ritrae felice, con la maglia del Milan addosso e in mano l’ultimo trofeo vinto insieme, quando della saudade non c’era nemmeno l’ombra. “Ora resta al Milan” si è affrettato a spiegare l’ad rossonero, perché per Binho il futuro è sempre stato chiaro: o Santos, la squadra dove è cresciuto e si è affermato come Rei della pedalada o Milan dove in fondo male non si trova.
Questo, a poco meno di 10 giorni della chiusura del calciomercato brasiliano, blocca le strade che portavano a Firenze, direzione Ljajic. “Non arriva nessuno, se non esce nessuno”. La regola vale anche per il talento serbo con il contratto in scadenza nel giugno 2014, Robinho lo spinge tra le braccia della Viola, magari con tanto di rinnovo tanto per complicare o addirittura rendere impossibile una trattativa futura. Resta invece invariata la situazione Honda, dal momento che il giapponese viene considerato più un trequartista, quindi da subito alternativa ad un eventuale partenza di Boateng, oppure nuovo rinforzo a zero da gennaio.
Tornando su Robinho, un po’ di mea culpa lo deve fare il Milan che a gennaio non ha voluto scendere sotto quota 10 milioni di euro, allontanando così il club di Neymar che all’epoca sembrava propenso a sborsare una cifra intorno ai 6 milioni di euro. Nel frattempo non sono servite le cessioni dell’attaccante per una cifra vicino ai 50 milioni di euro (divisi tra club, famiglia e agente) sommati ai soldi incassati dalla Lazio per Felipe Anderson: ingaggio e cifre troppo elevate per un Brasile che ha manifestato tutti i suoi disagi durante la Confederations Cup appena conclusa. Finisce qui, per tutelarsi ora serve il rinnovo di Robinho evitando così di perderlo a zero euro nel giugno prossimo, visti gli ottimi rapporti questa è la strada decisamente più percorribile.