Sul perché il Faraone sia diventato improvvisamente oggetto di mercato Zambrotta ha un’idea molto precisa: “A meno che non si parli di PSG o Manchester City non esiste club al mondo che possa dire che un giocatore non sia cedibile. Penso per questo che Galliani abbia detto una cosa ovvia, anche se si tratta di un elemento importante, su cui la società ha puntato. Sono convinto, ad esempio, che lo scorso anno anche Ibrahimovic e Thiago Silva non fosse inizialmente sulla lista dei possibili partenti: se poi però ti arriva un’offerta di quel tipo come fai a non venderli?”
Raggiunto telefonicamente, Gianluca Zambrotta è stato intervistato in esclusiva da Milan Channel, che gli ha chiesto un parere sull’addio di Massimo Ambrosini: “Abbiamo fatto l’Under 21 insieme, parte della Nazionale, tanti anni al Milan, lo conosco da una vita, ho dei ricordi bellissimi. Dispiace perché lascia una grande squadra, è un giocatore di fama internazionale. E’ stato uno dei grandi giocatori che ha portato il Milan a vincere a livello nazionale e internazionale. Credo che lui sia stato un simbolo per i colori rossoneri, va ricordato per questo e per tutto quello che ha fatto. Come capitano è sempre stato una persona che preoccupava degli altri, dei nuovi arrivati, affinché si inserissero nel migliore dei modi, un professionista di impegno e umiltà. Da come sono stato abituato a vederlo sempre, preferirei vederlo con un’altra maglia al di fuori dell’Italia, per provare nuove esperienze anche a livello umano, al di fuori del campo di calcio. Se ha la possibilità di andare all’estero la prenda al volo”.
This post was last modified on 14 Giugno 2013 - 20:28