Difficile dimenticare quei cori razzisti così odiosi e ripetuti a tal punto da condizionare una gara. Ancor più difficile dimenticarli per chi quella partita si è trovato costretto a sospenderla. Stiamo parlando, ovviamente, dell’arbitro Gianluca Rocchi, che è tornato a parlare di quella serata difficile alla Gazzetta dello Sport: “Per far finire quei cori basta anche soltanto una breve interruzione, l’esperienza ormai lo insegna. Il disagio era profondo e reale, il nervosismo sempre più palpabile, soprattutto dalla parte rossonera. Alla premiazione della finale di Wembley il presidente dell’UEFA Platini mi ha stretto la mano facendomi i complimenti. Se dovesse ricapitare un episodio simile non avrei alcun dubbio: fermerei di nuovo la partita“.
Si sta facendo tanto per debellare e condannare il razzismo, ma si deve fare ancora di più. In questa direzione vanno anche le decisioni prese dal Congresso mondiale della Federcalcio, riunito in questi giorni alle isole Mauritius. Coloro che in campo si renderanno protagonisti di episodi di discriminazione, infatti, verranno squalificati per almeno cinque turni e banditi dagli stadi. Pesantissime le sanzioni anche per i cori provenienti dagli spalti: le tifoserie coinvolte rischieranno di far estromettere le loro squadre dalle competizioni e di portarle sino alla retrocessione.