Manovra avvolgente e sacrificio: è questo il punto di partenza per azioni corali e gioco mai scontato made in Prandelli. Soprattutto, corsa, esterni di spinta ed inserimenti. De Rossi è stato sontuoso, simile, specie in interdizione, potrebbe essere il lavoro di De Jong in rossonero: un esempio, uno spunto, difficile da riproporre ma da non dimenticare. Giaccherini e Maggio, in fascia, hanno garantito chilometri sia in difesa che in fase offensiva, andando vicini alla rete in più di un’occasione. A queste caratteristiche si adattano bene De Sciglio, Abate, Constant ed anche Emanuelson, per esempio, mai come adesso così vicino ad una sorprendente riconferma. Ma forse, viste queste circostanza “Prandelliane”, non è un caso. Marchisio e Candreva, in precedenza non solo, hanno sopperito all’assenza di Balo con proposizioni frequenti in attacco e grande aiuto all’unica punta centrale: sono stati la spalla ideale per le sponde di Gilardino, stesso discorso per Pazzini, quasi mai prevedibili. Calzano a pennello, per il Diavolo, i nomi di Montolivo, Saponara, El Shaarawy (ammesso che resti) ed a fatica anche Muntari, Flamini e Boateng (ma in attesa della cessione).
Insomma, senza Mario Balotelli c’è più di una soluzione per arrivare al successo. In Nazionale come nel Milan. Prandelli lo ha sperimentato con coraggio, Allegri, che ha già in casa diversi giocatori adatti a questo sistema alternativo, ha in mano un modello di calcio diverso ma affascinante, che nella prossima stagione merita di essere messo in pratica.
This post was last modified on 28 Giugno 2013 - 20:13