Il ct della Nazionale, intervistato da Gianni Mura al dibattito “La Repubblica delle idee”, ha spiegato nuovamente il suo punto di vista sulle qualità di SuperMario: “Quando fai parte di un gruppo tutti sono uguali. Nel rapporto interpersonale ci possono essere delle sensibilità particolari con cui rapportarsi, ma poi abbiamo tutti la stessa divisa e per questo occorre dare una buona immagine e dimostrare responsabilità perché il nostro atteggiamento condiziona eccome“, ha spiegato l’allenatore degli azzurri.
Poi, provocato da Mura sul fatto che Balo debba imparare a “non ritenersi il più bravo di tutti e a rispettare l’arbitro”, Prandelli ha puntualizzato: “A livello mediatico, non è uguale agli altri: giriamo il mondo con campioni come Buffon e Pirlo, e il più osannato è Balotelli. I ragazzini impazziscono per lui e il fatto che lo abbiano accettato, che abbiano deciso che poteva essere il nuovo simbolo dell’Italia, un ragazzo di colore che veste la maglia della Nazionale, vuol dire che forse i ragazzi sono più avanti di noi adulti, hanno superato certe barriere. Però quello che gli chiediamo è di fare il calciatore di una squadra, non il personaggio“.
Infine sul tweet dopo l’espulsione contro la Repubblica Ceca, in cui invitava a non tifare Italia alla Confederations: “A volte ci sono reazioni di pancia, ma io dico che prima bisognerebbe riflettere. Non è che prima fai un tweet e dopo due ore ritorni indietro. Certo dovremo rifletteremo sull’argomento“, ha chiuso il discorso Prandelli.
This post was last modified on 9 Giugno 2013 - 15:21