Cesare Prandelli non intende smettere di coccolarsi il suo Mario Balotelli, che, nel bene e nel male, è l’uomo potenzialmente più decisivo della Nazionale italiana pronta all’avventura della Confederations Cup in Brasile.
Il ct della Nazionale, intervistato da Gianni Mura al dibattito “La Repubblica delle idee”, ha spiegato nuovamente il suo punto di vista sulle qualità di SuperMario: “Quando fai parte di un gruppo tutti sono uguali. Nel rapporto interpersonale ci possono essere delle sensibilità particolari con cui rapportarsi, ma poi abbiamo tutti la stessa divisa e per questo occorre dare una buona immagine e dimostrare responsabilità perché il nostro atteggiamento condiziona eccome“, ha spiegato l’allenatore degli azzurri.
Poi, provocato da Mura sul fatto che Balo debba imparare a “non ritenersi il più bravo di tutti e a rispettare l’arbitro”, Prandelli ha puntualizzato: “A livello mediatico, non è uguale agli altri: giriamo il mondo con campioni come Buffon e Pirlo, e il più osannato è Balotelli. I ragazzini impazziscono per lui e il fatto che lo abbiano accettato, che abbiano deciso che poteva essere il nuovo simbolo dell’Italia, un ragazzo di colore che veste la maglia della Nazionale, vuol dire che forse i ragazzi sono più avanti di noi adulti, hanno superato certe barriere. Però quello che gli chiediamo è di fare il calciatore di una squadra, non il personaggio“.
Infine sul tweet dopo l’espulsione contro la Repubblica Ceca, in cui invitava a non tifare Italia alla Confederations: “A volte ci sono reazioni di pancia, ma io dico che prima bisognerebbe riflettere. Non è che prima fai un tweet e dopo due ore ritorni indietro. Certo dovremo rifletteremo sull’argomento“, ha chiuso il discorso Prandelli.