“Sono disposto a pagarmi vitto e alloggio pur di lavorare insieme ad Allegri. Se ora vivo questo momento è merito di mamma Patricia, grazie alle sue preghiere e ai suoi consigli. Il 2012 è stato un anno maledetto per me, un infortunio muscolare mi ha fatto perdere la Coppa d’Africa: sarei diventato campione del mondo con la Nigeria, invece niente. Solo sofferenza, tristezza e la paura di rimanere lontano dal calcio importante. Ma non mi sono mai arreso ed eccomi qui. Vorrei rivedere in televisione il mio primo gol contro Tahiti, è stata una rete degna del mio mito Ronaldo, il Fenomeno. Ho avuto modo di conoscerlo di persona in un’amichevole del Milan contro la Primavera: a fine partita chiesi ad Ancelotti se potevo stringere la mano ad un campione che sognavo anche di notte, lui me lo permise e riuscì a parlare con Ronaldo per qualche minuto e poi ricevere qualche giorno dopo la sua maglia della Seleçao autografata: un gesto da grande campione”.
Oduamadi è al settimo cielo, non dimentica il passato travagliato e i veri valori della famiglia, pronto a vestire il rossonero: “Classifica marcatori della Confederations Cup? E’ più importante aver ricordato al Milan che esisto. Sono contento che Allegri sia rimasto perché è un grande allenatore, mi ha insegnato tante cose nell’anno dello scudetto. E poi sembra intenzionato a lavorare ancora con il 4-3-3 anche l’anno prossimo: il modulo che esalta le mie qualità. Sarebbe bellissimo giocare qualche minuto con Balotelli ed El Shaarawy. Ho la stessa età di Mario, ci siamo incrociati a livello giovanile e si vedeva che aveva qualcosa in più. Nazionale? Abbiamo la possibilità di passare il turno, magari affrontando l’Italia in semifinale”.
This post was last modified on 19 Giugno 2013 - 10:40