“Tutti hanno diritto a una seconda chance“, hanno spiegato dal Novara, definendo il gesto incriminato di Katidis “scioccamente inconsapevole e irrispettoso per milioni di persone che per colpa di falsi ideali e di miti hanno sofferto e pagato con la vita“. Ma “ora che questo ragazzo – proseguono – è perfettamente conscio, finalmente, del significato e del dramma che quel gesto ha rappresentato, abbiamo pensato di dargli una seconda chance“.
Subito si è levato il coro indignato dal Maccabi, l’associazione sportiva ebraica: “L’emulazione è dietro l’angolo e i dirigenti, prima ancora dei tifosi, devono avere l’accortezza di evitare queste situazioni – ha affermato il presidente Vittorio Pavoncello -. A Novara parlano di seconda chance e di un gesto inconsapevole. Mio nonno Vittorio, morto ad Auschwitz, questa seconda chance non l’ha avuta, ed era era una persona molto mite che non ha mai fatto gesti inconsulti. Così mi raccontano perché ovviamente io non ho mai potuto conoscerlo”.
Dal Novara replicano: “Stiamo tesserando un centrocampista di qualità nato nel 1993. Crediamo che l’intolleranza si debba combattere ricordando ai nostri ragazzi quello che è successo nella storia affinché non succeda mai più“.
This post was last modified on 21 Giugno 2013 - 12:20