Come contro Napoli, Roma, Pescara e tante altre partite in cui è stato sostituito prima del 90′, il Faraone negli ultimi mesi ha visto molta più panchina rispetto al terreno di gioco. Senza nasconderci dietro ad inutili alibi, quindi, un’involuzione, confrontata alla prima parte scintillante di stagione, che non accenna a placarsi. Il digiuno di gol che dura da quasi quattro mesi è ormai diventata un’ossessione e forse il ragazzo non è più tranquillo come i tempi migliori. Può essere normalissimo visto la sua giovane età e Prandelli lo ha capito e chissà se non lo stia preservando per non esporlo ad inutili critiche che potrebbero farli ancora più male.
Poi di certo il tecnico azzurro avrà pensato alle continue voci di mercato che influiscono ulteriormente a non far dormire sonni tranquilli all’italo-egiziano. Il bisogno di copertura maggiore in questo particolare periodo della stagione e la scelta di giocare con tre centrocampisti e due trequartisti, poi, ha fatto il resto. Ed ecco quindi che quella che sarebbe dovuta essere la Confederation della sua definitiva consacrazione ai grandi palcoscenici, si sta trasformando solo in un proseguio di un momento non proprio idilliaco che ormai sta andando avanti per troppo tempo.
This post was last modified on 19 Giugno 2013 - 20:30