Triste realta: il flamengo lo balleranno a Torino. Carlos Tevez in Italia è arrivato, ma non al Milan come invece aveva sperato Galliani (e non solo). Chi di spada ferisce, di spada perisce mi verrebbe da dire ripensanado all’andatamento di tutta la vicenda. L’Apache, come tutti sappiamo, nel gennaio 2012 era praticamente un giocatore rossonero: accordo sull’ingaggio, sugli anni di contratto e sul ruolo, da protagonista, vicino a Ibra da avere in campo. Poi lo stop, brusco improvviso e quantomai sbagliato del prresidente Berlusconi che preferisce tenersi l’acciaccato Pato. Carlitos sedotto e abbadonato non trova una sistemazione diversa da Manchester dove resta ed è decisivo per la conquista dello scudetto. Poco più di un anno dopo Galliani si ripresenta con lo stesso amore per l’attaccante classe ’84 che però questa volta ha anche l’allettante ipotesi Juve sul tavolo. Così si consuma il tradimento di Tevez.
Intanto continuano i sondaggi su Honda. Ieri, secondo le ultime indiscrezioni, ci sarebbe stato un primo approccio con l’entourage del giocatore giapponese. Un’operazione che farebbe bene al Milan sia dal punto di vista dell’immagine, sia sul piano tecnico. Poco top player, molto top marketing, più trequartista che seconda punta, il ventinovenne non toglierebbe spazio ad El Shaarawy, come invece avrebbe sicuramente fatto l’ex City. Il piccolo Faraone sta attraversando il momento più difficile da quando è arrivato a Milano: messo in discussione da tutti, è ufficialmente un “non incedibile”e questo mina la sua tranquillità. Se anche Cesare Prandelli preferisce tenerlo sulla panchina azzurra un motivo ci sarà. Tevez definitvamente lontano potrebbe far tornare un po’ di fiducia nel futuro rossonero di El92 sia ai tifosi che al ragazzo stesso.
Continuando a vedere il bicchiere mezzo pieno, a trarre giovamento dall’Apache versione bianconera è il giovanissimo Niang. Partito in sordina, a gennaio sembrava fosse pronto per esplodere, ma non è stato così. Zero gol all’attivo in campionato, tanti pali di cui uno pesantissimo a Barcellona in Champions. Con Carlitos non avrebbe praticamente più visto il campo, un peccato non provare a far crescere un giovane dalle ottime potenzialità. Ecco allora che non tutti i tradimenti vengono per nuocere, aspettando la cessione di Binho possiamo già iniziare a cavalcare l’Honda.
Twitter: @arisiro92
This post was last modified on 27 Giugno 2013 - 03:36