Barbara studia da Presidente: la burrasca giudiziaria del Cavaliere potrebbe accelerare i tempi

galliani barbaraNessuno sostiene apertamente l’ipotesi, ma in molti ci hanno pensato. La condanna di Silvio Berlusconi, in primo grado, per il caso Ruby e le presunte feste di Arcore, potrebbero accelerare alcuni rimescolamenti all’interno del Milan. “Non è poi così un caso che il mercato sia fermo”, sussurrano in ambienti vicini a Fininvest. Una teoria che non trova conferme in casa rossonera, dove da tempo si parla comunque di successione al vertice.

Andiamo con ordine. I sette anni di reclusione inflitti all’ex premier sono stati accompagnati dalla condanna all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, unita all’interdizione legale per sette anni. Un provvedimento, quello dei giudici di Milano, che una volta definitivo farebbe decadere Berlusconi anche dalla eventuale carica di presidente esecutivo del Milan. In via Turati non succederà nulla di tutto ciò, poiché Sua Emittenza ha optato da tempo per il ruolo di presidente onorario. Ma il tema resta comunque aperto.

La soluzione più accreditata porta verso Barbara Berlusconi, primogenita dell’unione tra papà Silvio e Veronica Lario. Il conferimento delle deleghe potrebbe avvenire entro la fine del prossimo anno, quando Lady B avrà compiuto già i trent’anni. Nulla, però, è scontato. Soprattutto perché in ballo ci sono gli equilibri societari magistralmente sobbarcati in quasi tre decenni da Adriano Galliani, l’uomo di fiducia di Berlusconi per gli affari milanisti. Ci sarà da capire il pensiero del fidato amministratore delegato rossonero, oltre che comprendere tempi e modi di questa novità.

Di sicuro il cammino di Barbara verso la presidenza del Milan sarà meno tortuoso di quello di Marina Berlusconi al vertice del Popolo delle Libertà. E’ bastata che circolasse la voce che subito si sono alzati gli scudi, come quello di Renato Brunetta: “Non mi piacciono le dinastie, né quelle monarchiche né quelle democratiche. Non penso che sia plausibile un’investitura a carattere ereditario”. Ma il Milan non è un partito. E se la squadra dovesse pure vincere, tutti continueranno a vivere felici e contenti…

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