Alla Gazzetta dello Sport Pippo ha spiegato: “Non partiamo favoriti: Inter, Parma e Lazio per me sono un gradino sopra, però la mia squadra ha grande carattere. Quando alleni il Milan come minimo devi centrare le finali. Sulla carta era un’annata difficile, era una scommessa: con il lavoro e la passione abbiamo fatto il salto di qualità. Nel girone di ritorno siamo cresciuti molto: 17 vittorie e 4 pari. Mi piace la grinta che mettono in campo. Il Torneo di Rieti è stata la svolta: abbiamo dato l’anima, lì ho pensato “Forse qualcosa di me lo hanno preso”.
E poi ancora, sulla vita da allenatore: “La cosa più difficile da allenatore? Ho dovuto ripartire da zero, ma ho imparato a fare autocritica e a farmi aiutare dai miei collaboratori. Il mio primo obiettivo è rendermi credibile agli occhi dei ragazzi”.
This post was last modified on 11 Giugno 2013 - 00:12