4-3-1-2. Tra le tante cose ha chiesto questo Silvio Berlusconi ad Allegri nel super vertice di Arcore che ha portato alla conferma dell’allenatore toscano. Da questo modulo, e quindi dal ritorno al trequartista puro, non si dovrà prescindere. Non che per il Milan e lo stesso Allegri questa idea di gioco sia una novità, ma quella quadratura del cerchio trovata, a fatica, da gennaio in poi con un più sbilanciato 4-3-3 proprio non convince il presidente. E allora spazio al classico numero 10 dietro le punte, così la squadra più titolata al mondo ha raggiunto le sue vittorie, così continuerà a raggiungerle.
Per la verità, anche nella vittoria dell’ultimo scudetto (con Allegri in panchina), il modulo era stato proprio quello più caro a Berlusconi. C’era Boateng alle spalle di Ibrahimovic e Robinho, o in alternativa lo stesso brasiliano ad imbeccare il tandem Ibra-Pato. Così la stagione successiva, così (con uomini diversi) l’inizio di quella appena terminata. Visti i risultati deludenti però il tecnico livornese è stato costretto a cambiare provando ad utilizzare il 4-2 fantasia di leonardiana memoria per poi chiudere col tridente. L’uomo chiamato a giocare nella delicatissima posizione tra le linee di centrocampo e di attacco è sempre stato Boateng, ma con il passare del tempo l’effetto sorpresa della stagione 2010-11 è svanito rendendo improduttivo più che mai il suo utilizzo in quel ruolo. Ci sarebbe anche Montolivo che da trequartista in Nazionale, ha sempre fatto il suo, ma a quel punto a centrocampo si tornerebbe ad avere pochissima qualità.
Ecco perché domenica a Villa San Martino è tornato a risuonare il nome di Ricky Kakà. Sogno del presidente, che in cuor suo spera di riconquistare la parte di tifo (e voti) persa nell’estate del 2009, sogno di quella frangia di rossoneri che aveva eletto il brasiliano come idolo e futuro capitano. Sogno appunto, perché se, come è molto probabile, a Madrid dovesse arrivare Carlo Ancelotti, allora l’operazione di rilancio dell’ex bambino d’oro potrebbe non dover compiersi lontano dalla Spagna. Secondo il Corriere dello Sport , in ogni caso, Galliani ha il mandato di provarci. Se l’operazione dovesse fallire per l’ennesima volta (a gennaio Perez chiese 25 milioni di euro) l’arma per accontentare il presidente diventerebbe da subito un altro Ricky, quel Saponara che ora si trova a Milanello con l’Under 21, ma che da luglio sarà già fondamentale per il Milan e il suo allenatore.