Se la classifica sorride ai rossoneri, non si può dire altrettanto della prestazione messa in campo dall’undici di Allegri, che non è parso mai convincente. Troppo statici, con poche idee e diverse disattenzioni, i rossoneri scesi in campo questo pomeriggio hanno subito un Torino che ha agito per lo più in contropiede, sfruttando la rapidità dei suoi attaccanti, Cerci e Barreto. E proprio da questi due sono venuti i maggiori pericoli per il Milan, sventati da un Abbiati che rientrava dall’infortunio patito contro la Juventus. L’estremo difensore rossonero non era al meglio, ma non si è visto. È stato lui a salvare il risultato, poi messo al sicuro da un guizzo di Balotelli. Il gol ha risvegliato i sopiti uomini di Allegri, che hanno giocato da Milan soltanto negli ultimi minuti. Per questa volta è bastato, ma dalla prossima bisogna svegliarsi da quando l’arbitro fischierà il calcio di inizio. In gioco c’è un posto Champions, mica caramelle! IN RIBASSO.
Buona parte delle responsabilità per la scialba prova dei rossoneri vengono dal reparto offensivo, che, nonostante i 4 gol rifilati al Catania la scorsa settimana, non sta attraversando un buon periodo di forma. Il simbolo di questo stato di cose è Stephan El Shaarawy, che sembra l’ombra del calciatore che ha trascinato il Milan fino al terzo posto. Oggi, rispetto alle altre prestazioni, non fa bene neanche la specialità della casa, la corsa. Gli riesce poco o nulla e la sua sostituzione dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa ha quasi il profumo della bocciatura. Ma noi sappiamo che non è così. Il Faraone è un grandissimo campione, il momento è dovuto soltanto a una flessione naturale dopo una strepitosa annata e basterà un gol per rimettere tutto a posto, perché il problema è prettamente psicologico. Tuttavia, l’attacco rossonero non ha funzionato non solo per la brutta prova di El Shaarawy. Balotelli, infatti, gol escluso, ha sbagliato tutto o quasi fino all’84’. Il gol, fondamentale, riabilita la sua prestazione, che, però, bisogna dirlo, è stata al di sotto della sufficienza. Per non parlare di Boateng, che sbaglia due ghiotte palle gol nel primo tempo e continua a sembrare l’ombra del fenomeno che avevamo ammirato nel suo primo anno in Italia. Insomma, per mettere al sicuro l’accesso alla Champions, è necessario che tutti i componenti del reparto offensivo si diano una svegliata. Il loro apporto è più che fondamentale. IN RIBASSO.
Qualcosa di concreto, intanto, si è mosso sul fronte del mercato. Jherson Vergara è il primo tassello del Milan della prossima stagione. Colombiano, classe 1994, il difensore è sbarcato ieri a Milano per sostenere una prima sessione di visite mediche. Per la firma bisognerà aspettare che termini il campionato di Seconda Divisione Colombiano, nel quale Vergara milita attualmente con l’Universitario di Popayan. Con l’acquisto del difensore alto 1,90 (segno particolare: la cresta), la società di via Turati continua a perseguire la politica della “linea verde” e cerca di rafforzarsi nel reparto in cui necessita di maggiori interventi, quello difensivo, nella speranza che Vergara possa emulare, e anche far meglio, degli altri due colombiani presenti in rosa, Yepes e Zapata. IN RIALZO.
This post was last modified on 6 Maggio 2013 - 12:04