Un anno dopo l’addio ai colori rossoneri Mark Van Bommel saluta definitivamente il calcio giocato. E’ successo ieri alla fine della gara tra il suo PSV e il Twente in cui, così come successe a Zidane, è stato espulso. “E ‘stato bello, mi fermo qui. Ho avuto una grande carriera, sono stato con Fortuna Sittarda, PSV, Barcellona, Bayern Monaco e il Milan, vincendo 22 premi in tutta la mia carriera. Certo, dire addio in questo modo è fastidioso ma è lo specchio della stagione del PSV. Il rosso non pregiudica la mia carriera”. Un ritiro, quello del campione olandese, che era nell’aria da tempo, viste anche le continue voci su un suo possibile futuro nel post Allegri.
A febbraio era stato il suo agente, Mino Raiola, a lanciare l’idea: “Fra qualche anno Mark sarà l’allenatore del Milan. Lui vuole tornare in rossonero per allenare questa squadra”. Carisma, passione, intelligenza tattica e una grandissima esperienza a livello internazionale, ma non come allenatore.Un esperimento olandese, uno dei tanti nomi suggestivi fatti fin qui.
Per “il Generale” in rossonero poco meno di 40 presenze e uno scudetto cucito sul petto da assoluto protagonista. Arrivato nel gennaio del 2011 è subito riuscito ad imporsi nel centrocampo di Allegri diventando perno insostituibile dalla mediana. Un po’ più faticosa, ma comunque molto buona, la stagione successiva culminata con le lacrime e il caloroso addio di San Siro. Un anno e mezzo insieme è bastato per far sbocciare un amore corrisposto. Amore appunto, e come suol dire Galliani, certi amori…