Tra febbraio e marzo una vera e propria mania. Il debutto contro l’Udinese aveva fatto ben sperare: a destra la velocità e la spregiudicatezza di Niang, al centro il neo acquisto Mario Balotelli smanioso di dimostrare al mondo di essere realemente il numero 1, a sinistra El Shaarawy che nei mesi precedenti aveva da solo trascinato una squadra intera. E scorrendo le pagelle di quella partita, si capisce quanto e come le aspettative fossero giuste: Balotelli protaognista assoluto con una doppietta, promossi a pieni voti anche il Fraone il giovanissimo francese.
Un po’ meno bene la partita successiva con il Cagliari, dove a calare di rendimento era stato El Shaarawy, autore di una prova incolore. Meglio Niang, sugli scudi Balotelli che segna il rigore decisivo. Parma e Inter con 2 creste su 3, Niang in panchina, subentrato al 67′ senza lasciare il segno, contro la Lazio. A entrare dalla panchina, gioco forza visto l’infortunio di Pazzini, è Balotelli col Bologna: creste ok e vittoria anche in quel caso. Da qui in poi, con in mezzo il palo di Barcellona, niente più maglia da titolare per l’ex Caen e tridente privato di un suo elemento.
Contro il Pescara però l’occasione è di quelle ghiotte. Di nuovo a cresta alta, tutti e tre, da subito insieme. Il futuro che diventa presente, ognuno con le sue caratteristiche e il suo diverso momento. Da Niang, ancora alla ricerca del primo gol in campionato, a Balotelli sempre più decisivo e incisivo, fino ad arrivare ad El Shaarawy che sta attraversando un momento di astinenza. In tre fanno 61 anni, sono i più giovani. E hanno la cresta.