A pochi giorni dalla fine del campionato era inevitabile che si parlasse di calciomercato, del Milan del futuro e di Massimiliano Allegri. I verdetti sono quasi tutti decisi, mancano gli ultimi tre punti che coronerebbero una stagione iniziata in maniera disastrosa e finita al di sopra delle aspettative. Un pizzico di rammarico rimane, pensando che sarebbe finita anche meglio se nel momento cruciale del campionato, il Milan non avesse perso punti preziosi negli scontri diretti con Juventus, Fiorentina e Napoli. Questo è il momento migliore per cominciare a tirare le somme e provare ad identificare gli obiettivi per la prossima stagione. Il Milan ha la reale necessità di investire su nuovi giocatori, giovani talenti e mettere le basi per un progetto importante.
Le ipotesi potrebbero essere diverse: pescare nella nostra Serie B, riportare a Milano giocatori attualmente in prestito o promuovere in prima squadra giovani interessanti dalla Primavera. L’obiettivo principale è quello di colmare il divario dalla Juventus e dal Napoli, ritornare ad essere competitivi e giocarsi la vittoria del campionato 2013/2014. Per investire è necessario cedere: chi della rosa del Milan è sacrificabile? Chi ha giocato al di sotto dellle aspettative? Chi non dovrebbe essere sacrificabile è Massimiliano Allegri, ancora in attesa della riconferma dai vertici societari. Conferma che potrebbe arrivare dopo la partita contro il Siena, una partita da vincere per guadagnarsi i preliminari Champions League.
A parlare, in esclusiva a SpazioMilan.it, è l’agente Fifa Alessandro Greco:
Tra i calciatori accostati al Milan negli ultimi mesi, qualcuno ha possibilità concrete di vestire la maglia rossonera?
“Di certo, per ora non c’è nulla. Per la difesa vedrei molto bene Astori che conosce l’ambiente dato che è cresciuto nelle giovanili del Milan. E’ pronto per il salto in una grande squadra, lo vedrei bene accanto a Mexes. E’ molto ordinato e capace, difende ed è in grado di impostare il gioco. Non un marcatore classico come può essere Ogbonna. Il giocatore del Torino rimane un punto interrogativo, non è un giocatore da Milan. I tifosi lo amano e Cairo potrebbe accontentarli non cedendolo. Considerando anche che ha un costo elevato, i rossoneri dovrebbero capire se vale la pena di investire tanto per un giocatore con le caratteristiche del difensore granata”.
A centrocampo invece?
“I nomi fatti sono quelli di Lodi e Inler. Tra i due ha probabilità maggiori il giocatore del Catania. Inler è arrivato a Napoli solo due anni fa, è stato pagato molto. E’ difficile che sia messo sul mercato”.
Oltre a Saponara, tra i giocatori rossoneri in prestito, qualcuno potrebbe tornare all’ovile?
“Saponara ha fatto un grande campionato. Spesso è stato decisivo, ha davvero molte possibilità di rimanere a Milano il prossimo anno. Un altro giocatore che mi ha impressionato positivamente è stato Comi. La Reggina non è una piazza facile, ha segnato tanti goal e spesso determinanti. Lo terrei a Milano soprattutto se il Milan dovesse fare la Champions League, per la regola che obbliga le società ad avere in lista giocatori cresciuti nelle giovanili. Non conviene proprio mandarlo un altro anno in prestito, è pronto per la Serie A e per il Milan”.
Capitolo cessioni: chi della rosa attuale del Milan potrebbe essere sacrificato?
“Riscatti a parte, forse Boateng è l’unico giocatore cedibile. Quest’anno non è andato bene. Ha fatto due anni ad alti livelli ma in questa stagione è stato irriconoscibile. Il rapporto con la società sembra buono, ma con i tifosi si è incrinato qualcosa. Se dovessi scegliere tra Nocerino e Boateng, terrei sicuramente l’azzurro. Ricopre più ruoli nel centrocampo, è più duttile. Il ghanese sembrerebbe una scelta limitante”.
In Serie B, ci sono giocatori pronti per il salto in Serie A, magari in una grande squadra?
“Escludendo la favola Sassuolo, un uomo su tutti: Simone Zaza. Ci saranno sicuramente altri giocatori che si meritano il palcoscenico della Serie A, ma la gavetta è fondamentale. Un calciatore deve approdare in una grande squadra solo quando è pronto. Attorno ad un giocatore si creano molte aspettative e di fondo è sbagliato. Alla prima critica, al primo giudizio negativo si rischia di bruciare un campione. Per un giovane, la Serie A è l’obiettivo principale ma è fondamentale anche giocare con una discreta continuità, in qualsiasi categoria”.
A proposito di giovani, ha visto qualche ragazzo interessante durante la finale del Torneo di Ostuni?
“E’ stata una bella partita, la Juve ha giocato meglio e ha vinto. Sui giocatori: Petagna e Cristante a parte, credo che di loro se ne sia già parlato abbastanza. Ho visto bene Lora e Ganz, hanno del talento e del potenziale per emergere. Chi mi ha impressionato davvero tanto è stato De Feo. Davvero un giovane molto interessante. Un ragazzo che potrà fare tanta strada“.
Rispetto alla Juve e al Napoli, cosa manca al Milan per tornare competitivo?
“Lo scorso anno il Milan ha fatto un mercato puntato al ribasso. Con l’acquisto di Balotelli ha dimostrato la sua forza, adesso è il momento di acquistare giocatori concreti e fare investimenti oculati. Non servono campioni, il rischio è che costino troppo e che poi non diano il massimo in campo. Servono innesti che creino un bel gruppo, una squadra solida. Solida come Juventus e Fiorentina. L’importante è che la squadra segua l’allenatore e il problema del Milan è che Allegri non è ancora stato confermato. Potrebbe essere un rischio arrivare a Maggio senza un allenatore certo. Il rischio è che il prossimo anno ci possa essere un allenatore nuovo che gioca con la campagna acquisti fatta dal vecchio tecnico”.
Che cosa pensa del futuro di Allegri? Rimane a Milano o potrebbe accettare proposte altrove?
“Non è ancora chiaro chi possa sedere sulla panchina del Milan il prossimo anno. L’unica cosa certa è che quest’anno Allegri ha fatto un vero e proprio miracolo. Ha fatto molto più di quanto ci si aspettava. I numeri sono dalla sua parte, in tre anni: un primo, un secondo e, se tutto va bene, un terzo posto. La rosa era di livello inferiore rispetto alle rivali; il Milan e Allegri devono ringraziare De Sciglio ed El Shaarawy, due autentiche sorprese che hanno reso possibile il miracolo”.
Come vede la flessione di El Shaarawy?
“Credo che sia normale, ha giocato una prima parte di campionato ad altissimi livelli. E’ comunque una stagione positiva. E’ comprensibile che un giocatore possa avere degli alti e dei bassi. Come dicevo prima è stata una sorpresa, si è sacrificato per la squadra e ha segnato tanto”.