I tre anni e le quasi cento presenze in rossonero, condite peraltro da ventisei gol, hanno fatto si che Ronaldinho rimanesse nei cuori dei tifosi del Milan, che hanno avuto modo di osservare da vicino le gesta di uno dei più grandi calciatori da qualche decennio a questa parte. Il brasiliano ha concesso una lunga intervista ad Extra Time, il settimanale della Gazzetta dello Sport sul calcio internazionale.
Il Gaucho ha avuto modo innanzitutto di ricordare la sua esperienza dalle parti di Milanello, palesando una certa nostalgia dei suoi trascorsi in rossonero: “In Italia ho lasciato molti amici e tuttora ricevo messaggi e manifestazioni di affetto dai tifosi, tramite lettere, e-mail e Facebook. Anche i dirigenti del Milan si tengono in contatto con me. Inoltre ho davvero molta nostalgia di San Siro. Gli italiani, ed i tifosi del Milan in particolare, sono sempre stati molto teneri e calorosi nei miei confronti. De resto ho lasciato il Milan solo perchè avevo voglia di vincere qualcosa in Brasile, non perchè mi trovassi male“.
Nel momento in cui terminò la sua esperienza in Italia, Ronaldinho disse che, pur essendo Allegri un bravo allenatore, fu col connazionale Leonardo che l’ex Barça riuscì ad esprimersi meglio: non a caso quella fu la migliore stagione del brasiliano, autore di ben quindici gol in quarantatre partite. Dinho conferma quella tesi: “Leo aveva portato al Milan uno schema più simile al calcio brasiliano. Conosceva le mie caratteristiche e mi concedeva più libertà in campo, anche se ho praticamente giocato ovunque: nel Barcellona ho giocato molti anni a sinistra, nel Milan a centrocampo e in attacco insieme a Pato e Borriello, con Seedorf e Gattuso più dietro“.
Ronaldinho è stato uno dei “prediletti” di Silvio Berlusconi, uno di quelli che pratica il gioco offensivo e spettacolare che piace al presidente, e il Gaucho ammette: “Non lo vedo da tanto, ma quando ho incontrato Pato in nazionale gli ho chiesto notizie di Berlusconi e mi ha detto che stava bene. Mi ha fatto piacere saperlo“. Si conclude con un parere sulla stagione dei suoi ex compagni di squadra: “In un campionato combattuto come la Serie A è complicato arrivare tra le prime e c’è sempre la possibilità di restare fuori dall’Europa, perciò credo che il Milan abbia fatto un buon campionato“.