Questa situazione, però, non autorizza minimamente la compagine rossonera ad abbassare la guardia perchè la rosa giallorossa è temibile come poche altre in questo campionato. Calciatori come Totti, De Rossi, Lamela, Destro, Pjanic, Osvaldo (a cui si aggiungono giovani interessanti come Marquinhos e Florenzi) sarebbero, infatti, titolari in tutte le squadre della Serie A e solo questo obbliga a stare sul “chi va là”. Come se non bastasse, la Roma è l’unica squadra, insieme alla Juve, ad aver battuto i meneghini da sei mesi a questa parte e proprio la gara prenatalizia d’andata dell’Olimpico interruppe, bruscamente ma per fortuna solo temporaneamente, la rimonta dei ragazzi di Allegri. Era ancora la Roma di Zeman, quella del calcio ultra-offensivo, che infatti portò ben quattro volte a gonfiare la rete di Marco Amelia, col Milan che si sveglio troppo tardi siglando con Pazzini e Bojan due gol negli ultimi tre minuti di gara. Domenica sulla panchina giallorossa non siederà più il tecnico nativo di Praga, ma Aurelio Andreazzoli, un totem dalle parti di Trigoria, una sorta di “Mauro Tassotti alla romana”, data la sua esperienza quasi decennale con il club ora di Pallotta, il quale ha dato maggiore quadratura ad una squadra in precedenza eccessivamente sbilanciata in avanti, senza però riuscire a farle fare un corposo e definitivo salto di qualità in classifica.
La sfida dell’andata, dunque, merita la maggiore considerazione possibile da parte di Allegri e di tutti i suoi ragazzi, che in quell’occasione patirono la sconfitta più pesante dell’intero campionato e dunque devono usare quel precedente come monito per non ripetere gli errori della sfida nella Capitale. La Champions chiama, San Siro sarà pieno, non si può fallire.
This post was last modified on 11 Maggio 2013 - 12:33