Stasera bisogna vincere. A tutti i costi. Il Milan non può perdere punti contro una Roma forte ma discontinua. Serve un trionfo, per assicurarsi il terzo posto. Certo, da quando è stato esonerato Zeman, la compagine capitolina ha intrapreso un cammino più regolare. Ma non privo di battute d’arresto. Ciò non significa, però, che vada sottovalutata. Perché contro grandi squadre, ha sempre venduto cara la pelle.
Andreazzoli ha intenzione di schierare i suoi effettivi con un 3-4-2-1. Intensità e gioco sulle fasce. Sono questi gli imperativi del modulo in predicato di essere varato. Gli esterni di centrocampo avranno il compito di spingere, subordinando la fase di contenimento a quella d’attacco, e di proporre traversoni per la prima punta. Dalle fasce partiranno anche i due trequartisti, che alterneranno passanti per Osvaldo ad azioni individuali e a giocate mirate all’inserimento dei centrocampisti centrali, chiamati però a non sbilanciare la squadra. Assisteremo a sovrapposizioni tra gli elementi di fascia. E’ dalle corsie laterali che la Roma proverà a sfondare. Noi dovremo chiudere gli spazi, contando sui ripiegamenti di Boateng ed El Shaarawy. E sul lavoro dei mediani, in dovere di aspettare bassi il portatore di palla avversario e raddoppiare le marcature, quando richiesto dalla situazione.
Punto di forza: tridente d’attacco. Lamela, Totti e Osvaldo hanno doti eccezionali. Per caratteristiche, possono completarsi. Rappresentano un pacchetto di valore. Possono fare la differenza in qualsiasi circostanza. El coco è cresciuto, durante la stagione in corso, ha dimostrato potenzialità da fenomeno. Salta il dirimpettaio con regolarità, annovera nel proprio repertorio rapidità, classe e tecnica di base. Altro elemento da tenere d’occhio è Osvaldo. In possesso di fisicità e abilità nel fare salire la squadra, è in grado di mettere in apprensione la nostra retroguardia. E’ capace di creare spazi per i compagni e di dominare il gioco aereo. Quest’anno non ha osservato un rendimento continuo, ma va controllato con attenzione. Che dire in merito al capitano, Francesco Totti? E’ l’anima della Lupa. Continua a mettere in mostra giocate d’alta scuola. Partita dopo partita. Qualità balistiche, senso del gioco, tiro potente e preciso. Questi sono i capi saldi del suo repertorio. E malgrado la carta d’identità, lo si vede ancora ripiegare e rincorrere l’avversario.
Punti deboli: equilibrio in mediana e reparto arretrato. L’assenza di De Rossi può farsi sentire. Perché Pjanic, indiziato a sostituirlo, non presenta abilità d’interdizione. Bradley, invece, pecca in senso del gioco. La Roma rischia di sbilanciarsi troppo. E di mettere la propria difesa, per nulla impeccabile, nelle condizioni di essere perforata. I difensori centrali giallorossi, per caratteristiche, si completano. Ma sono soliti commettere ingenuità ed errori. Difficile che reggano tutta partita, senza sbavature. Anche perché non trovano appoggio nell’estremo difensore, Lobont, mai ambientatosi nel nostro campionato. Il portiere rumeno, da quando è in Serie A, mai ha assiscurato prestazioni all’altezza della situazione. In ogni istante, la sua gara può essere macchiata.
Elemento chiave: Francesco Totti. E’ lui il lume della Roma. E’ l’elemento più esperto e carismatico. Può inventare il gol da un momento all’altro. Prevede lo sviluppo dell’azione con anticipo. Così facendo, riesce a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. E a risultare decisivo, mettendo in circolo tutto il suo bagaglio tecnico. Da controllare con attenzione.