A che cosa è servito interrompere per qualche manciata di secondi Milan-Roma a causa dei buu razzisti contro Mario Balotelli? In molti hanno pensato che quello dell’arbitro Gianluca Rocchi sia stato un gesto inefficace. Probabilmente si rivelerà tale, poiché la madre degli imbecilli è sempre incinta e non mancherà occasione che da qualche spicchio degli stadi italiani si leveranno cori razzisti contro SuperMario o chi, come lui, ha la “colpa” di essere di colore. In realtà Rocchi ha il grande merito di aver svegliato dal torpore le massime istituzioni del calcio, italiano e internazionale. Perché, diciamolo francamente, anche dopo i fatti dello scorso gennaio a Busto Arsizio il rischio di tornare tacitamente a far finta di nulla era elevatissimo.
Giancarlo Abete ha scoperto che le multe non sono sufficienti. Già, infatti non le pagano i tifosi. E così Joseph Blatter che si è scagliato contro la Federcalcio italiana, affermando che 50.000 euro rappresentano una sanzione inutile. Tutti d’accordo, insomma. Ma cosa succederà alla prossima? La tessera del tifoso, al di là di consentire o vietare l’acquisto di biglietti a seconda della propria residenza, potrebbe (anzi, dovrebbe) servire proprio a non dare accesso ai facinorosi all’interno di impianti sportivi. Basterebbe (ma magari si rivela più laborioso del previsto) pescare in flagranza chi intona cori razzisti, allontanarlo dall’impianto e non permettergli più di rimetterci piede a vita.
Il pugno di ferro della signora Tatcher si rivelò efficace in Inghilterra per contrastare pazzi che andavano in giro per l’Europa a seminare morte e terrore. Vorrete mica pensare che non si possa dire a qualche idiota di non entrare più allo stadio? E quindi? Cosa manca per mettere in pratica tutto ciò? Semplice: la volontà politica, a tutti i livelli, proprio quella che non mancò al governo britannico negli Anni Ottanta. Ma se in questo Paese siamo ancora alle prese con la legittimazione o meno di un ministro di colore che propone il riconoscimento di un semplice diritto di cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori immigrati… Il resto è tutta una conseguenza.
Twitter: @PierDiRienzo
This post was last modified on 15 Maggio 2013 - 17:26