Forse, proprio per questo, domenica scorsa durante la sostituzione con Niang, un po’ come successe al suo predecessore di maglia, ci furono i fischi di buona parte dello stadio. I numeri condannano la sua stagione: solo 3 reti segnate, due in Serie A, una, meravigliosa, contro il Barcellona nell’andata degli ottavi di finale. Ma non basta: se ti chiami Prince e porti sulle spalle una pesantissima numero 10 la gente pretende inevitabilmente di più. “E’ difficile giocare in posizioni sempre diverse” la giustifica del ghanese.
Un po’ mezz’ala, un po’ trequartista, in questa stagione più spesso attaccante largo a destra. Così lo vuole Allegri e il Boa per stare al passo con i ragazzi dell’attacco si è anche fatto la cresta. Chiusa la stagione però ci si troverà ad un bivio: restare, giocando contro scetticismo e razzismo, oppure provare un’esperienza altrove? In Germania forse, dove il Bayern del fratello Jerome punta a vincere tutto allestendo una squadra ancora più forte di quella di oggi. Il contratto in scadenza nel giugno 2014 non permette al Milan di fare molti calcoli, di certo c’è che il giocatore non è incedibile. Tra qualche settimana ne sapremo di più.
This post was last modified on 12 Maggio 2013 - 20:38