Pizarro partenza / Centrocampo revolution. Stravolgimenti in vista in una sessione di mercato che si preannuncia più calda sul tema panchine che su quello giocatori. Se in panchina i dubbi sul futuro sono molti, altrettanti ce ne sono per la linea mediana rossonera. Una sola certezza: cambiamento. Gli unici sicuramente confermati sono Flamini, Montolivo e Muntari, con De Jong da valutare al rientro (anche se dovrebbe far parte della rosa) e Emanuelson di rientro da Londra dirottato terzino. Ambrosini potrebbe terminare la carriera rossonera finendo al West Ham; Boateng e Nocerino sono i cedibili principe per incassare o usare in scambi di mercato. Infine Traoré, oggetto misterioso, potrebbe tornare a calcare i campi francesi, visto che in Italia sembra alquanto spaesato.
Rinfoltire dunque. Con l’obiettivo di affiancare all’eleganza di Montolivo e alla corsa di Flamini, Muntari e De Jong un giocatore che sappia gestire la palla e dare fluidità alla manovra. Il nome è David Pizarro. A detta del suo procuratore, Alejandro Santisteban, pare che il cileno dopo l’ottima annata alla Fiorentina voglia nuovi stimoli. L’idea sarebbe quella di una partecipante alla prossima Champions League, e le valige sono pronte: “Il prossimo anno David vorrebbe fare un’esperienza in un’altra squadra confrontandosi con un’altra realtà. Ha fatto una stagione strepitosa ed ha almeno altri 2-3 anni da giocare ai massimi livelli”. Realtà che potrebbe benissimo essere quella rossonera. Tuttavia l’agente smentisce: “In questo momento non ho parlato con nessuno di specifico. Nei prossimi giorni incontrerò David dopo la Nazionale e poi decideremo“.
La sua scelta è partire dunque. Col Milan che ha ricevuto un secco “no” dal Catania per Lodi, si cerca un giocatore dalle caratteristiche simili: impostazione eccellente e una visione da manuale. Pizarro ha spesso dimostrato di avere le carte in regola per essere un grande e ora, a 33 anni suonati, potrebbe andare a rivestire il ruolo di playmaker e uomo spogliatoio del Milan che verrà. Il contrasto con la politica rivolta ai giovani fa pensare che questa potrebbe essere un’opzione di riserva nel caso i veri obiettivi (Jorginho?) non vadano a buon fine. Già quando era alla Roma il diavolo si avvicinò al cileno, salvo poi che fu lui stesso a preferire Firenze a Milano.