“La mia miglior stagione? I numeri sono oggettivi – tira le somme il Pazzo –. Però i paragoni sono difficili. Ai 19 gol realizzati con la Sampdoria nell’anno in cui arrivammo in Champions sono legatissimo. Però devo ammettere che al Milan sto andando molto bene. E mi trovo come non mai. Uno lo sentiva raccontare che al Milan si sta bene, che è diverso da tutti, che è un ambiente unico. Ma finché non lo vivi, non lo puoi capire fino in fondo. C’è un’organizzazione impeccabile, il calciatore è messo nelle condizioni migliori per rendere al massimo”.
Il Pazzo “benedice” il suo trasferimento dall’Inter, racconta l’ambiente Milan ma ci tiene a ribadire il grande rammarico per l’assenza per infortunio (fallo di Portanova contro il Genoa) col Barcellona: “L’assenza per infortunio contro il Barcellona? Ci sono rimasto male: in quello stadio non avevo mai giocato e non so se in carriera possa capitare ancora. Non penso che sarebbe cambiato il destino del Milan. Ma l’esperienza l’avrei vissuta volentieri”. Ma non è finita qui: “Ho anche un altro rammarico: le prime dieci partite, anche da un punto di vista personale, sono state molto negative. Non ero pronto, a parte la tripletta di Bologna non ho nulla da salvare”.
Pazzini senza confini, tra nette chiusure ad una possibile cessione in estate e un’apertura di mercato importante ed interessante nei confronti di Ogbonna: “Il mio futuro? Toglietemi pure dal mercato. Sto qui. Sono una persona positiva. Guardo sempre l’aspetto positivo: al Milan, come detto, sto benissimo. Mi basta entrare e riuscire ad aiutare la squadra. Senza dimenticare che è meglio giocare meno nel Milan che di più in altre squadre. La sfida di domenica contro Ogbonna? Mi sono allenato con lui in Nazionale. E’ il prototipo del difensore moderno: grande fisico, ma anche buona tecnica. Gli piace uscire palla al piede e testa alta. Ed è pure giovane. Sì, credo che possa giocare in qualsiasi club”.
Queste, invece, le dichiarazioni rilasciate dall’attaccante azzurro a Sky: “Allegri? Quando sono arrivato, l’ambiente era, logicamente, depresso. Dopo le tante cessioni non era facile ripartire, Allegri è stato bravissimo. Con altri tecnici probabilmente saremmo ancora in fondo alla classifica: spero rimanga. L’affinità con Balotelli? Questi pareri cambiano di giorno in giorno, io e Mario siamo molto equilibrati e sappiamo che possiamo giocare insieme. A Mario piace svariare e sa di attirare i difensori attorno a sè, quindi chi gli gioca accanto può sfruttare gli spazi“.
This post was last modified on 3 Maggio 2013 - 16:14