La panchina che tempra il campione, la panchina che fa crescere mentalmente il giovane. Eppure chi si siede lì non è mai troppo contento, anzi. M’Baye Niang, dopo un 2013 iniziato col piglio giusto, nell‘ultimo mese ha passato più tempo al fianco di Allegri piuttosto che nel tridente d’attacco. Complice anche il tentativo di rilanciare Robinho l’enfat prodife francese si è visto ridurre il minutaggio e le chance per trovare la prima gioia della sua carriera in Serie A. E’ fermo al palo nel vero senso della parola M’Baye che tra campionato e Champions ha fatto incetta di legni, uno dei quali, memorabile, a Barcellona.
Difficilmente contro il Torino troverà spazio negli 11 titolari, questo nonostante l’infiammazione alla caviglia di El Shaarawy che sembra poter recuperare. Qualora il Faraone non dovesse farcela però Allegri potrebbe tentare nuovamente la carta Robinho facendolo giocare sul lato opposto rispetto alle ultime gare e concedendogli quindi la possibilità di farsi valere in un lato del campo più congeniale alle sue caratteristiche. Sul lato destro con tutta probabilità ci sarà Kevin Prince Boateng, che ben ha fatto nell’ultima gara contro il Catania. In mezzo poi, c’è Balotelli con un Pazzini in forma e pronto a fare il 12esimo uomo come la scorsa settimana.
E Niang? Ad oggi per Allegri è davanti soltanto a Bojan (gioco forza visto che lo spagnolo è infortunato). Basta poco però, anche partendo dalla panchina le gerarchie si possono invertire. L’obiettivo del gol resta stampato nella testa dell’ex Caen, seguito dalla big d’Europa, ma ancora fermo al palo.