A Torino le “ultime” di De Jong e Noce, tra infortunio e involuzione

Torino vs. Milan - Serie A Tim 2012/2013Domenica pomeriggio il Milan affronterà a San Siro un Torino che, dopo le tre sconfitte nelle ultime tre gare, si è pericolosamente rimesso in gioco per quel che riguarda la zona retrocessione. All’andata i rossoneri espugnarono l’Olimpico con un 4-2 che fu frutto di madornali errori arbitrali e individuali di alcuni degli interpreti in campo. Una vittoria, la terza consecutiva per gli uomini di Allegri, che fece intravedere ulteriore segnali di ripresa di una squadra ormai rinata ma che, purtroppo, vide il brutto infortunio di Nigel De Jong che, per via della rottura del tendine d’achille, da lì in poi non ha più visto il campo.

Nella prima parte di gara i rossoneri fanno girar palla con rapidità, movimento dei reparti, sostenuti sui lati da un efficace De Sciglio (annulla Cerci e si fa rincorrere) e un Abate deciso a riprendersi il suo ruolo di titolare. Il Torino sta sulle sue, come vuole Ventura: umile, dietro alla linea del pallone, attento dietro. Ma, ad un tratto, segna Santana su una scelleratezza di Nocerino che pressato fa alla cieca un passaggio dietro sulla trequarti dove non c’è nessuno. Il Milan perde pure De Jong ed il Toro chiude ogni varco. Poi, però, arriva l’errore numero 2 e arriva il pareggio. Palla persa sulla destra, dove il Milan fa più male, De Sciglio in corridoio premia lo scatto di Robinho, finta alla Baggio (Italia ’90, prego rivedere gol nel girone di qualificazione del Divin Codino), Di Cesare va al bar e il brasiliano infila l’incrocio con la punta del piede sinistro.

La commedia degli errori attende altri protagonisti. Dopo otto minuti sale in cattedra Gillet che smanaccia un bel cross di El Shaarawy, destinato a lui, con un plateale volo. Assist del portiere per Nocerino che riscatta l’errore del primo tempo. Poi, solo 8′ più tardi, al 61′ tocca all’arbitro che concede a Pazzini di spingere via Masiello e regala al Milan l’allungo decisivo. Ma ancora non è finita. Su un traversone messo da Abate, destinato ancora alle mani di Gillet, il portiere s’impapera ancora, perde la sfera su cui s’avventa El Shaarawy, ottimo anche come opportunista, che firma il poker in scivolata. Infine, tocca anche a Yepes iscriversi al club privèe dei distratti, dimenticandosi Bianchi a due metri da Amelia (all’80’). Colpo di testa e due a quattro. Il conto è chiuso.

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