ANALOGIE – Il Milan era in piena lotta Champions e alla penultima giornata di campionato affrontava a San Siro la Roma. Una vittoria avrebbe certificato matematicamente la conquista dell’Europa che conta, ma la squadra di Spalletti sorprese i rossoneri in un pomeriggio caldissimo e ricco di gol: Riise, Ambrosini, Menez, Ambrosini e Totti, questa la scansione delle reti per il 3 a 2 finale dei giallorossi. Danno e beffa, perché il Milan fu costretto rimandare la qualificazione e l’addio del capitano del Milan Paolo Maldini risultò amaro e (purtroppo) contestato dalla Curva Sud. Il Diavolo chiuse la stagione a Firenze contro la Fiorentina, la vera antagonista per la Champions, che in caso di vittoria avrebbe scavalcato i rossoneri, vincendo e convincendo per 2 a 0, Kakà e Pato, quando bastava anche solo un pari. Incredibile ma vero, lo stesso identico scenario di oggi, con la Roma che strappando lo 0 a 0 al “Meazza” ha rovinato la festa Champions al Milan e costretto la formazione di Allegri a vincere col Siena. Con la Fiorentina subito dietro, nel 2013 come nel 2009.
DIFFERENZE – Quella più semplice è che quest’anno non sarà lo scontro diretto a decretare sul campo il vincitore del terzo posto. La Fiorentina giocherà su due campi, con un occhio al Pescara e uno a Siena, il Milan invece dovrà solo preoccuparsi di se stesso. Allora sedeva in panchina Ancelotti, adesso Allegri: due esoneri diversi. In che senso? Da un lato Berlusconi che nel 2009, prima di Milan-Roma, si fece scappare un “mi spiace…” alla domanda sul futuro di Carletto, confermando in anticipo l’addio, dall’altro lo stesso Presidente del Milan che ieri sera, scherzando, ha lasciato intendere più di qualcosa sul destino di Max.
This post was last modified on 18 Maggio 2013 - 10:18