Quando al 25’ di Siena-Milan ci ha pensato Terzi a portare in vantaggio gli uomini di Iachini, qualsiasi rossonero ha cominciato a respirare con affanno e preoccuparsi per davvero. Non era uno scherzo del destino, stava succedendo per davvero. Il Milan era sotto a Siena e in Europa League, la Fiorentina stravinceva a Pescara e sorpassava momentaneamente ed incredibilmente i rossoneri per la Champions. La faccia di Galliani in tribuna è stata il solito show: ansioso, scuro, fuori di gioia. Così come Allegri che non si è mai seduto in panchina e sempre gridato e spronato la squadra. Ci ha pensato Mexes all’87’ di una serata magica, dopo un successo di straordinaria importanza.
Il Milan è ufficialmente nella Champions League 2013/2014, dopo una prestazione assolutamente da rivedere. Un buon approccio all’incontro, dopo una settimana di troppe tensioni e polemiche, salvo poi spaventarsi e palesare le lacune difensive su calcio da fermo. Sotto all’improvviso, il Diavolo ha perso certezze e speranze, giocando male con troppe palle lunghe e poche azioni veloci, manovrate e precise. Non si può non partire dalla formazione iniziale: Pazzini ed El Shaarawy insieme in panchina e Niang con Robinho dal primo minuto. Nella partita che vale una stagione, quando quella stessa stagione l’hanno decisa anche (e soprattutto) il Faraone ed il Pazzo, non il francese e il brasiliano. Rischi che sul campo non hanno pagato, ma sono bastati per agguantare il successo allo scadere. Un finale da brividi. Anche a Siena ci ha messo la fredda ed infallibile zampata di Balotelli su rigore, guadagnato anche con astuzia e trasformato in maniera impeccabile. Ha preso calci, falli e stavolta non ha risposto. E’ stato decisivo, oggi come sempre.
Adesso ci sarà spazio per parlare, con serenità e una Champions in più, del futuro di Allegri e del mercato rossonero. Berlusconi e Galliani saranno i protagonisti: lo scenario è confuso e davvero poco chiaro. Anche se la Roma è lì ad aspettare Max. Chissà. Ma non andiamo troppo oltre e godiamoci un 2 a 1 difficile da prevedere prima del fischio d’inizio, soprattutto in questo modo. Sollievo e fierezza: dopo una grande rimonta, il Milan ha meritato di tagliare un grande traguardo. Un traguardo che, preliminari permettendo, ci vedrà per la quinta volta di fila tra i grandi dell’Europa che conta.