Il rigore fischiato ai rossoneri a Siena ha dato molto da parlare sia ai giornali che alle trasmissioni sportive: ad 11 si criticava duramente l’operato dell’arbitro Mauro Bergonzi, quando è intervenuto Ordine contrariato. L’opinionista è insorto dichiarando: “E’ un rigore inventato, ma non c’erano le telefonate come nel 2006”.
Alle parole dell’opinionista del Giornale, Moggi non è riuscito a trattenere la sua furia e ha rivelato dei retroscena scomodi: “A parte che Ordine non è un impiegato della TIM e quindi non può parlare con tanta sicurezza. Ma nel 2006, se esistevano delle telefonate, erano tra lui e Meani, l’addetto agli arbitri del Milan. Meani raccontava favole ad Ordine che raccoglieva queste verità presunte come se fossero verità rivelate. Il buon Franco non sa che così danneggia il Milan e magari costringe qualcuno a pubblicare le intercettazioni che consentirono a Palazzi di emettere la richiesta per illecito sportivo nei confronti del Milan, poi prescritto”.
Una minaccia neanche tanto velata nei confronti di Ordine e del Milan. Luciano Moggi termina con un’ultima stoccata degna del miglior schermidore: “Vorrei ricordare ad Ordine che il presidente della Lega in quel periodo era Galliani, nonché vicepresidente esecutivo del Milan e consigliere federale. E soprattutto, il Premier era Silvio Berlusconi”.
This post was last modified on 22 Maggio 2013 - 20:33