Jérôme resta comunque coi piedi a terra e sa che deve rimanere concentrato per centrare la vittoria tanto attesa in Champions League: “Dal primo giorno di ritiro abbiamo iniziato a lavorare duro come non mai. Non si pensa a Guardiola, è il momento di Heynckes e abbiamo un tale rispetto di lui da non pensare a nient’altro”. Concentrato e fiducioso. Altrettanto fiducioso sul fatto che cambino le tifoserie sul puntare con cori razzisti i giocatori di colore. Razzismo del quale è vittima e ambasciatore contro questa forma di inciviltà proprio suo fratello dopo i fatti di Busto Arsizio: “Quando giocavo da ragazzino capitava che ci fosse gente che mi insultava perché ero l’unico nero. All’inizio non capivo perché succedeva, ci restavo male. I miei genitori mi hanno sempre convito che fosse solo invidia. Oggi faccio parte della nazionale tedesca più multietnica di sempre. E ne sono orgoglioso”.
Altro simbolo della lotta al razzismo è diventato Mario Balotelli, il quale ha avuto un rapporto strano con Jérôme: “Balotelli quando vuole è fortissimo. È un bravo ragazzo, ha talento, è divertente, sempre di buon umore, è uno scherzo continuo. Semplicemente a volte non capisce chi ha un carattere diverso. C’è chi per lavorare bene e allenarsi ha bisogno di concentrarsi. Quindi a volte è difficile averci a che fare tutti i giorni. Ma non ho problemi con lui“. Il più forte attaccante per Boateng jr. è proprio Super Mario, affiancato da un altro ex rossonero: Zlatan Ibrahimovic.
E rossonero al 100% è anche il suo idolo: “Il mio modello è senza dubbio Paolo Maldini“. L’ex capitano è stato, è e sarà un modello per tanti. Classe e professionalità fanno di Maldini un esempio da seguire per tutti quelli che vogliono fare i calciatori. E con tutti questi rossoneri perché non farci un pensierino su un futuro al Diavolo? “E’ una proposta interessante… Scherzo, al Bayern sto bene. Ma in futuro chissà“.
This post was last modified on 23 Maggio 2013 - 09:50