“Tre anni fa, alle finali nazionali con la Primavera, ho fatto un gol che per me era importantissimo e il mio amico Perin ha imitato la posizione dell’airone. Io ero li, ai suoi piedi, e ho fatto quella dell’egiziano da geroglifico. E’ da allora che mi chiamano Faraone. Un sogno degno del mio soprannome? Quello che sto vivendo ora. Sono tifoso del Milan, ancor prima che calciatore. Kakà era il mio mito quando ero solo un tifoso. Forse perché mi hanno spesso paragonato a lui, come giocatore e come persona: anche lui è un ragazzo semplice, pulito, giocatore e come persona così come penso di esserlo io. Quando l’ho incontrato la prima volta, in un’amichevole, a fine partita gli chiesi la maglia e lui me la regalò con un sorriso. Quel sorriso non mi ha più abbandonato, ogni volta che ripenso a quel giorno, lo rivedo. Come in un film. La cresta? Mi piace molto l’idea d’essere preso come modello“.
“L’amicizia con Balotelli? E’ nata istintivamente. Subito, appena ci siamo conosciuti. La storia che io e Mario siamo agli antipodi è falsa. E’ un’invenzione dei giornalisti. Mario non è uno come vogliono farlo sembrare: è anche lui un tipo semplice, come me. Siamo due ragazzi molto simpatici! Mi piacciono altri sport come il beach volley, ping pong, tennis ma soprattutto il biliardo, la mia seconda passione. A Milanello ci sono due tavoli e il confronto classico è quello Pazzini-El Shaarawy-Montolivo e spesso vinco io”.
(Fonte: AcMilan.com)
This post was last modified on 10 Maggio 2013 - 21:36