– Ha parlato il presidente della Juve, Agnelli: “Il campionato italiano non è una destinazione finale, lo dimostra il Milan che lo scorso anno ha dovuto cedere due tra i suoi giocatori più forti per ragioni di ingaggio. Ce ne dobbiamo fare una ragione“.
– In platea ha risposto Adriano Galliani a qualche domanda “Fari play finanziario? Credo di sì, in questo anno abbiamo perso 6 milioni di euro dovuti all’IRAP che io chiamo imposta rapina visto che altrimenti saremmo stati in attivo. Il numero di giocatori in rosa deve essere portato a 25 come nelle competizioni UEFA, bisogna omologare le regole. Abbiamo fatto molte plusvalenze, per la prima volta ora siamo in un pareggio strutturale, abbiamo il monte stipendi che è pari il 50% del fatturato e l’ammortamento è il 20%. Per andare in pareggio bisogna avere dei buoni risultati sportivi, c’è una differenza immensa tra i ricavi della Champions League e Europa League, la prima fattura oltre 1 miliardo di euro mentre la seconda poco più di 250 milioni. Per le grandi è come una retrocessione in Serie B. Nessuno ricorda che in Italia si guadagna poco, ha scarsa propensione ai consumi, una riduzione del pubblico negli stadi è simile a quella negli altri consumi. Questa è una strada obbligata per tutte le squadre, tranne per gli sceicchi, speriamo di andare nella fase a gironi e superare i playoff. L’anno prossimo saremo sicuramente in pareggio di bilancio”.
– Ancora Galliani: “Perché non Serie A a 18? La Lega non può decidere, devono decidere i club. In Italia 7/8 società sono sempre salve ad inizio stagione, a parte la Germania gli altri campionati europei hanno tutti 20 squadre. La Lega non è il signor Beretta e non ero io quando ero presidente, la Lega sono i club per fare questo è difficile trovare una maggioranza“.
– James Pallotta, unico proprietario straniero di una squadra di Serie A ha parlato del calcio italiano: “Da esterno voglio dare il mio punto di vista sul calcio italiano. Sugli stadi bisogna fare molto. Negli ultimi 15 mesi ci abbiamo lavorato: sarà un impianto dove non si andrà solo il sabato e la domenica. Quando abbiamo progettato il nostro stadio, ci siamo accertati che i controlli della sicurezza avvengano all’esterno“.
– È intervenuto anche Demetrio Albertini, ex giocatore del Milan e ora dirigente sportivo: “Tanti gesti vengono evidenziati nel calcio, soprattutto quelli negativi, certe volte si ha la convenienza di far vedere solo quelli negativi. I protagonisti sono i calciatori, la diversità rispetto al calcio giocato e quello dirigenziale è sicuramente dell’ordine del senso d’appartenenza. Una volta c’erano molti giocatori italiani e del settore giovanile, bisogna pensare che il calciatore deve essere il primo socio della società, sia socio sportivo che economico, da professionista darebbe il miglior spettacolo possibile ai propri tifosi, mai come oggi abbiamo messo la flessibilità nella possibilità di poter adeguare i ricavi del calciatore rispetto a quelli della società. In federazione ci deve essere sinergia, siamo l’unico paese ad avere 4 leghe professionistiche“.
-L’incontro si è appena concluso.
– A margine dell’evento l’amministratore delegato rossonero ha parlato del futuro di Allegri: “Mercoledì ho un incontro con Allegri. Capirò cosa vuole fare e insieme al presidente prenderemo una decisione alla luce di quello che pensa l’allenatore“. Sul finale di campionato: “Ero sul pullman con la squadra, ho visto che c’erano dei tifosi che ci insultavano. Il gol di Mexes ci ha dato il terzo posto, un obiettivo che speravamo dall’inizio e sembrava impossibile. Ora siamo ai play-off, non siamo ancora in Champions League. È stata una grande rimonta, nel girone di ritorno abbiamo perso solo con la Juventus per un rigore. Nel 2013 abbiamo fatto ben 45 punti in 20 partite che è qualcosa di stratosferico“.
This post was last modified on 20 Maggio 2013 - 21:53