Settimana scorsa a quest’ora sembrava fatta: Berlusconi, tramite una lettera fatta pervenire al Processo di Biscardi, dava, nemmeno troppo “finemente”, il benservito a Massimiliano Allegri, “minacciando”, più velatamente, di fare lo stesso con Galliani qualora continuasse a perorare la causa del tecnico. Invece dopo sette lunghi giorni fatti di caffè, Seedorf e incontri con la Roma, ad essere l’allenatore in pectore è ancora lui. Il ritardo, secondo molti, è legato alla buonauscita, ma oggi era prevista un super vertice ad Arcore in presenza di tutti e tre i protagonisti della vicenda. Colloquio poi spostato a giovedì causa impegni presidenziali, ma chi fino a pochi giorni fa avrebbe avuto il coraggio di scommeterci qualche euro?
E secondo SportMediaset c’è di più. La dirigenza della Roma, che si trova a dover dare risposte rassicuranti dopo una stagione fallimentare, non può permettersi di aspettare ancora molto a scegliere la guida tecnica. Ecco perché, nonostante l'”allegro” pre accordo verbale, starebbe sondando altri terreni. Da registrare ci sono contatti con Manuel Pellegrini (che però dovrebbe finire al Manchester City) e Marcelo Bielsa. Con Blanc poi le telefonate erano già state avviate, la virata decisiva quindi potrebbe essere sul francese.
E Allegri? Per lui c’è una via d’uscita che parla ancora rossonero. Forte del triennale che propongono da Roma, vorrebbe un rinnovo al suo attuale contratto che scade nel giugno del prossimo anno. Il Milan nicchia, ma potrebbe accontentarlo se dovesse riuscire a centrare la qualificazione ai gironi di Champions. Un’opzione con prolungamento di due anni, che scatterebbe subito dopo l’avvenuto passaggio del turno. Non è dello stesso avviso Carlo Laudisa della Gazzetta dello Sport che su Twitter parla di svolta in negativo: “Allegri esce allo scoperto. Vede Galliani (questo pomeriggio in Via Turati, ndr) ed esprime tutti i suoi dubbi. Lo aspetta la Roma. E il Milan ora aspetta Seedorf”. Dubbi proprio su contratto e reale fiducia che il tecnico non sente. In questo caso il vertice di giovedì potrebbe non essere più necessario…