Prendi un giornale, un presidente e un allenatore. Sono di qualche giorno fa le indescrezioni lanciate dal Corriere della Sera secondo cui Silvio Berlusconi, comunque vada la lotta per il terzo posto, starebbe pensando di dire addio a Max Allegri un anno prima della scadenza del suo contratto. I motivi? La brutta sconfitta rimediata a Barcellona, la gara contro la Juventus e quella con la Fiorentina. E ancora l’incapacità di custodire il vantaggio in classifica sui viola, ma anche le cessioni degli amati Ronaldinho, Pirlo e Pato. Eppure, nonostante i trofei, la ritrovata voglia di vincere e un progetto giovani che ora convince anche i più scettici, il capriccio presidenziale non sta trovando seguito e paradossalmente sta rafforzando la posizione del tecnico.
Sì, perché al trittico giornale-presidente-allentaore ci devi aggiungere anche i giocatori. Ed ecco Riccardo Montolivo, grande considerezione dai vertici societari e un investitura ormai prossima come capitan futuro: “Gran mertio della rimonta è di Allegri, speriamo che sia ancora lui il nostro Mister“. Oppure Daniele Bonera, senatore in un gruppo di giovani ed esperienza al servizio della squadra: “Il Mister gode della stima di tutto il gruppo, credo che questo allenatore sia quello ideale per il nostro gruppo, nei momenti di difficoltà ha sempre saputo tenere la massima calma”. C’è anche Mario Balotelli pronto ad unirsi al coro senza mezzi termini: “ Il Presidente può dire quello che vuole, ma Allegri è grande allentore e spero che resti qui”. Sulla stessa riga anche i vari El Shaarawy, Ambrosini e De Sciglio. Una squadra unita a proteggere il proprio allenatore, quale migliore attestato di stima?
Forse solo uno, quello che domenica scorsa Allegri ha avuto il privilegio di avere: l’appoggio dei tifosi, quelli che solitamente sono i più critici. “Più rispetto per il nostro Mister Allegri” si leggeva, ben in chiaro, nel secondo anello blu. Una presa di posizione netta e decisa, un po’ come quella di Adriano Galliani che ha sempre palesato le sue simpatie verso il toscano. La domanda mi sorge spontanea: Silvio ora cosa farà col boomerang delle critiche?