Dopo una rincorsa incredibile ed il finale trhilling di stagione in casa Milan si può pensare, da oggi, alla prossima stagione. Un’annata che comincerà presto per i rossoneri che da, poco dopo la metà di agosto, cominceranno a far sul serio per cercare di non vanificare l’impresa compiuta quest’anno e qualificarsi per il quinto anno consecutivo ai gironi di Champions. Già, la Cara vecchia Coppa dei Campioni, habitat naturale dei rossoneri che negli ultimi venticinque anni, solo sei anni non l’hanno disputata.
Ma, per fare la Champions come si deve, si deve avere una squadra all’altezza della situazione e, se vediamo come, chi ci ha dato quindici punti in campionato è uscito dalla competizione in questa stagione, ce ne rendiamo conto. Il reparto dove il Milan necessita maggiormente di rinforzi di qualità è il centrocampo. Premesso che, come detto da Galliani ieri sera nel post partita, il primo rinforzo si chiama Nigel De Jong che è una pedina importantissima e di livello internazionale per i meccanismi della mediana rossonera, serve senza dubbio qualcosina al reparto nevralgico.
Montolivo e De Jong quindi non si toccano. Per il resto ci sono molti dubbi. Ambrosini, Traorè e Nocerino, molto probabilmente hanno finito qui la loro carriera in rossonero, è in forte dubbio anche il rinnovo contrattuale di Flamini. Per il resto bisognerà capire, da chi sarà l’allenatore, quanta voglia e motivazioni abbia ancora Boateng di restare a Milano e, soprattutto, di giocare in mezzo al campo. Resta Muntari che, comunque, potrebbe rappresentare un’ottima alternativa.
Con questo scenario, quindi, servirebbero almeno due rinforzi. Detto che, se davvero come sembra, dovesse arrivare Poli sarebbe un ottimo elemento, se si deve fare un investimento importante si dovrebbe fare proprio andando a cercare un calciatore che magari sappia abbinare quantità e qualità. Una mezzala che sappia anche inserirsi in zona gol e che possa ambientarsi in fretta in u sistema di gioco già collaudato. Anche perché, nonostante non si sappia ancora chi guiderà la squadra fra due mesi, il diktat della società è chiaro e limpido: il 4-3-3 (o 4-3-1-2) non si tocca.