Quando al settimo minuto di gara Christian Abbiati era riuscito a invertire la rotta della propria serata deviando in maniera decisiva una punizione di Andrea Pirlo, il popolo rossonero aveva iniziato a sperare in un big match più equilibrato, con un portiere in grado di garantire sicurezza alla stregua dell’ultimo Gigi Buffon. Invece no. Perché l’estremo difensore di Abbiategrasso, dopo altri sette minuti, abbandonava il terreno di gioco per infortunio. Probabile che il problema al gemello sia stato causato proprio dall’intervento sul tiro beffardo di Pirlo.
Dentro Marco Amelia, che tornava titolare dopo più di un girone: ricordiamo Lazio-Milan 3-2, Palermo-Milan 2-2, Torino-Milan 2-4, Milan-Pescara 4-1 e Juventus-Milan 2-1 di Coppa Italia. Gare in cui l’ex Genoa ha alternato buone prove a momenti discutibili. Con una Juventus meno aggressiva e meno determinata rispetto al solito, per Amelia c’erano le premesse per una serata in grado di rilanciarlo, sebbene non sia mai facile ritrovare forze e autostima quando ricopri l’arduo ruolo del portiere in seconda. Il rigore su Asamoah, di fatto, ha distrutto un castello intero di buoni propositi. Calcio di rigore imparabile e gara compromessa. La stessa situazione si era verificata nella gara d’andata contro la Juventus, quando Marco affossò Giovinco in area, ma solo dopo il fischio dell’arbitro che aveva già fermato il gioco.
A meno che Abbiati non recuperi in tempi record o che Allegri decida di lanciare il giovane Gabriel, in grande spolvero nella Primavera di Dolcetti, Amelia avrà modo di rifarsi nell’immediato contro il Catania. In queste situazioni Massimiliano Allegri ha sempre mostrato comprensione e polso fermo: ora più che mai serve recupero di stima e l’incontro casalingo contro gli etnei può fare al caso suo, in attesa di capire se il futuro del numero uno sarà ancora a Milanello o abbraccerà le strade di Trigoria.