Più ombre che luci sul calcio italiano dal Report Calcio 2013, il consueto report presentato a Roma da Figc, Arel e Pricewaterhouse Coopers.
Nel 2011-2012 sono 13.164.671 gli spettatori che hanno assistito a incontri del calcio professionistico, con una diminuzione dell’1,6% rispetto alla stagione precedente, pari ad una perdita di oltre 200mila spettatori. La percentuale di riempimento degli stadi è stata pari al 39%. Considerando un arco temporale di cinque stagioni, solo nel 2008-2009 si è registrata una crescita degli spettatori rispetto alla stagione precedente, mentre negli anni successivi non è più successo. Il 63,5% degli spettatori totali sono attribuibili alla Serie A, i cui spettatori sono diminuiti del 6,5% rispetto al 2010-2011. La percentuale di riempimento degli stadi si è abbassata al 55% (59% nel 2010-2011).
Parte del decremento degli spettatori è imputabile all’inadeguatezza degli impianti. Analizzando i 36 stadi che hanno ospitato partite di serie A e serie B si registra un’età media di 57 anni, una copertura degli spalti pari solo al 56% e la presenza di una pista di atletica nel 47% dei casi.
Solo tre stadi, poi, sono in grado di ospitare partite internazionali delle principali competizioni, mentre ben 15 stadi su 36 non hanno i requisiti minimi per accedere alla più bassa delle categorie Uefa.
Segnali più confortanti arrivano dai dati relativi alla sicurezza durante le gare disputate. La stagione 2011-2012 presenta un decremento del 7,7% nel numero delle partite in cui si sono verificati incidenti e una forte diminuzione del numero di persone denunciate (-21,6%) e arrestate (-44%).