Argomento Europeo Under 21, di scena quest’estate: “Siamo un gruppo straordinario che può arrivare fino in fondo e conquistare un titolo che all’Italia manca da troppo tempo. Ci sono tanti giocatori forti nell’Under, se alcuni fanno già parte del giro della Nazionale di Prandelli ci sarà un motivo. Abbiamo tutto quello che ci serve per vincere l’Europeo. Certo, la Spagna è un grande squadra, ma abbiamo il potenziale per battere chiunque“. Terminata la rassegna continentale, per Riccardo, sarà tempo di Milan: “Non vedo l’ora. E’ un sogno che si realizza. Ho tanta voglia, tanta carica dentro di me. So che devo imparare molto, mi metterò a disposizione del mister. Ricordo ancora quando sono andato a firmare il contratto in via Turati, nella sala dei trofei. Wow! Un’emozione indescrivibile. In quel momento ho realizzato davvero di essere arrivato in una delle società più forti del mondo“.
E per quanto concerne le proprie caratteristiche e le proprie aspettative: “Mi piace rendermi utile per la squadra. In questa stagione ho giocato anche da mezzala, in un centrocampo a tre, non sarebbe un problema farlo anche nel Milan. Il mio numero di maglia? Non ci ho ancora pensato, mi piacciono l’8 e il 22, ma non sono una priorità”. Infine, una battuta sul ruolo del mental coach, nel calcio moderno: “Avere un mental coach non è sinonimo di avere un problema. Con lui, Roberto Civitarese, riesco a tirar fuori il meglio di me, senza freni e senza limiti. E credo che la mia carriera ne abbia giovato“.
This post was last modified on 28 Aprile 2013 - 11:21