Il centrocampo riesce a presentare una linearità soltanto per via della presenza di Montolivo, capace di effettuare con efficacia la fase di copertura e di costruzione e di prevedere con anticipo lo sviluppo dell’azione. Così facendo, gli interni si trovano nelle condizioni di esprimersi al meglio. Ma ciò nonostante, da tempo, uno dei due incontristi schierati non riesce a disputare un incontro all’altezza della situazione. Ecco allora che, qualora venisse a mancare Riccardo, la situazione potrebbe precipitare. Anche il tridente d’attacco, punto di forza del nuovo Milan, inizia a perdere di lucidità. El Shaarawy, fino ad ora fonte di salvezza, continua a essere infastidito e condizionato da problemi al ginocchio. Niang ha qualità, ma il suo processo di sgrezzamento non è ancora terminato, non si può pretendere che riesca sempre a incidere. Robinho e Boateng, che avrebbero dovuto rappresentare le punte di diamante della squadra, non perdono l’occasione per deludere. E il reparto arretrato continua a palesare la discontinuità di rendimento da cui è caratterizzato sin dall’inizio della stagione.
Bisogna inoltre aggiungere che i rossoneri, a differenza di un Napoli con il morale alto poiché uscito indenne dall’ultimo big match del proprio Campionato, presentano un calendario tutt’altro che abbordabile. Ecco perché è meglio non abbandonarsi a voli pindarici e controllare con attenzione chi ci sta dietro, Fiorentina in primis, in forma e prossimamente alle prese con avversari alla portata. Non vincere domenica prossima allo Juventus Stadium, contro una Vecchia Signora determinata a conquistare il secondo titolo consecutivo, significherebbe ritrovare la Viola a ridosso del nostro piazzamento. E di conseguenza, riaprire a tutti gli effetti il discorso inerente il terzo posto, raggiunto dal Milan grazie a una rimonta da fantascienza e obiettivo stagionale. Obiettivo da centrare a ogni costo, perché il processo di rifondazione possa procedere per il meglio.
This post was last modified on 15 Aprile 2013 - 22:08