Il 4-2 finale è l’emblema della grande partita andata in scena a San Siro. Un ottimo Milan per la prima ora di gioco si ritrova due volte sotto contro un Catania apparso timoroso quanto cinico nello sfruttare le uniche due palle gol lasciategli: Legrottaglie e Bergessio i marcatori degli etnei, che hanno cullato l’idea di poter tornare in Sicilia con i tre punti sulle spalle. Invece Allegri nella ripresa gioca benissimo la carta Pazzini: due gol per l’attaccante rossonero e Fiorentina risuperata in campionato. E adesso il nostro destino torna nelle nostre mani.
Il primo tempo è un monologo rossonero: Balotelli è in serata e lo dimostra subito con conclusioni dalla distanza che non trovano la porta, Frison (all’esordio in Serie A) arriva dappertutto. El Shaarawy dimostra il suo periodo di flessione e non riesce a sfondare sulla sinistra, mentre dall’altra parte Abate spinge molto e Boateng è dinamico. Il campo ci sono solo i rossoneri, ma passa il Catania: alla mezz’ora da una punizione della trequarti, Legrottaglie svetta su tutti e insacca. E 1′ più tardi Barrientos ha l’occasione di raddoppiare ma il tiro viene respinto da un goffo Amelia. Da qui riparte l’assedio rossonero: Boateng colpisce una clamorosa traversa di controbalzo, De Sciglio reclama un rigore e Almiron respinge quattro conclusioni sulla riga. La porta pare stregata fino a quando Flamini, allo scadere della prima frazione, trova il varco giusto e ristabilisce un pari amarissimo: la sensazione è che nella ripresa il Milan regoli i conti senza troppi problemi.
La ripresa si apre con le due squadre che rifiatano nei primi 15′ dopo un primo tempo di alto livello, ma quando la partita sembra in mano agli uomini di Allegri che devono solo trovare il vantaggio, ecco che il Catania con una ripartenza micidiale rimette il muso avanti: palla in profondità di Barrientos per Bergessio che con un tocco sotto insacca e fa pensare al colpaccio. Ma non hanno fatto i conti con Allegri. Il tecnico rossonero legge benissimo la partita, nota che Balotelli in questa ripresa non riesce ad essere incisivo come nel primo tempo e lancia in campo Pazzini. E il Pazzo ci mette 7′ a trovare il gol: 67′, tiro dalla distanza di Balotelli e tap-in vincente dell’attaccante azzurro. Poi accade di tutto. Boateng vince un contrasto al limite dell’area con Gomez, l’arbitro non fischia un (netto, ndr) fallo e lancia il contropiede milanista, scatenando le proteste degli etnei che poco prima su una stessa azione avevano buttato il pallone fuori. Il Milan non lo fa ed El Shaarawy nell’altra area calcia addosso a Frison, ma Pazzini è sempre al posto giusto nel momento giusto: 3-2 e tutto San Siro tira un sospiro di sollievo.
Nel finale, Balotelli cerca e ottiene un rigore (generoso, ndr): palla da una parte, portiere dall’altra. 4-2 e Fioretina rispedita a -2 punti, con la consapevolezza che con questo Pazzini, con questa malizia e con questa (giusta quanto delicata) sofferenza, la strada verso il terzo posto è sempre più in discesa.
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