Domenica sera il Milan farà visita alla Juventus campione d’Italia che sta per conquistare il suo secondo scudetto consecutivo. La squadra più forte quindi, senza dubbio quella che in questi ultimi due anni, almeno in Italia, ha espresso il calcio migliore. Galliani parla del fatto che nelle ultime 24 giornate i rossoneri abbiano fatto gli stessi punti dei bianconeri e dichiara che questo Milan non è inferiore alla Vecchia Signora. In realtà, i quindici punti di differenza in classifica e una continuità di prestazioni e primati, parlano da sé e descrivono una situazione che in questo momento vede la Juventus come la squadra da battere e da prendere come esempio.
In realtà, nei due confronti diretti di quest’anno, questa differenza di valori in campo, non si è vista del tutto anzi, a tratti, i rossoneri nelle due sfide hanno anche convinto di più. Una squadra rivoluzionata in estate che ha subito un paio di mesi di spaesamento palese psicologico ha saputo reagire alla grande e ha risposto, ripartendo dai giovani, dalla freschezza. Cosa che, soprattutto se si fa un discorso rivolto alla prossima stagione, potrebbe colmare parte del gap nei confronti della squadra di Conte. E allora, cosa manca a questo Diavolo, magari ancora ritoccato in estate, per avvicinare il più possibile i torinesi?
Dando un’occhiata ad occhio e croce alle due rose attuali, la differenza palese risiede soprattutto nella mediana. Infatti, se la difesa è cresciuta e promette bene per il futuro e l’attacco può essere sicuramente considerato superiore, a centrocampo le forze in campo sono alquanto impari. Se si esclude il solo Montolivo e l’ormai “anziano” Ambrosini, la differenza di qualità, personalità e forza è abissale. Poi la consapevolezza di essere una squadra forte, vincente, la carica di Conte fanno il resto. Ma il Milan è giovane avrà bisogno di cadere e rialzarsi, vincere e perdere per diventare una grande squadra. E domenica di fronte ci saranno i più forti e guardarli da vicino può solo farci bene.