All’agenzia di stampa britannica Reuters l’ex capitano ha analizzato il momento del nostro campionato: “Nessuna squadra Italiana disputa semifinali europee, l’ultima fu l’Inter nel 2010. La sconfitta nel doppio confronto della Juventus contro il Bayern Monaco costringe quindi ad analizzare i motivi di un tale declino. Per competere con le grandi squadre d’Europa bisogna investire soldi, non c’è altro modo per raggiungere certi livelli. Negli anni 90′ avevamo sette grandi squadre: Milan, Inter, Juventus, Parma, Lazio, Roma, Fiorentina, nelle cui file militavano grandi giocatori in quantità ben maggiore di quelli che la serie A offre attualmente”.
Sugli investimenti, anche milanesi, che latitano: “Moratti, così come Berlusconi rappresentavano poi due famiglie che investivano in maniera continuativa laddove adesso trovano maggiore difficoltà”.
Ecco poi i motivi del declino: “Fuori dallo stadio di San Siro si trova ancora chi vende merchandising contraffatto quando invece, in altre realtà europee tutto ciò che ruota intorno allo stadio è un budget volto a rimpinguare le casse della squadra. Gli stadi poi sono impianti troppo vecchi che necessitano di essere totalmente rimodernati. Prima di tutto abbiamo bisogno di imparare da leghe che guadagnano soldi dallo sport piuttosto che perderne. Ognuno sta perdendo soldi nel calcio italiano, è pazzesco”
“Il lato positivo? La rivalutazione dei settori giovanili, valorizzati così come non accadeva in passato”. Proprio come il Milan ha fatto con Paolo Maldini.
This post was last modified on 18 Aprile 2013 - 12:05