Nato sul modello degli stadi di Wembley e Emirates, il manto erboso di San Siro impiantato col metodo GrassMaster (erba naturale rinforzata con fibre di erba sintetica) ha finalmente fatto vedere di cosa è capace convincendo anche i più scettici in merito o chi addirittura chiedeva a gran voce un terreno di gioco completamente sintetico guardando prevalentemente ai campi russi.
A fronte di una spesa stimata in circa 300.000 euro, quest’anno il terreno di gioco ha fatto risparmiare alle casse di Milan e Inter circa 1 milione. 940 mila euro per dirla tutta. Infatti le previsioni erano che il campo resistesse tre volte di più alla formula dell’erba naturale al 100% (900 ore di gioco sul misto a confronto delle 300 sul naturale), invece il progetto pare sia andato di gran lunga meglio: se a questo punto della stagione l’anno scorso le rizollature erano state ben cinque, quest’anno non sono ancora stati fatti lavori di restauro. Qualche intervento deve pur esserci stato però, perché contando le gare disputate dalle milanesi nell’impianto (47 ufficiali e quindi circa 4230 minuti) l’effettiva durata dell’erba è stata quasi 15 volte superiore alle aspettative.
Resta il fatto che gli interventi effettivamente praticati si sono davvero ridotti, se non azzerati. E questo è fonte di grande soddisfazione per un’operazione economica in primis che ha portato un risparmio effettivo nei costi di gestione. La qualità del terreno, poi, ci riporta a poter competere anche contro stadi di livello mondiale al fine di poter organizzare eventi sportivi di carattere continentale e internazionale.