Salvo il miracolo ricorso, saranno tre volte (Napoli, Juventus, Catania) senza Balotelli. Lasciando da parte le polemiche sulla decisione presa dal giudice sportivo, Allegri deve registrare il problema che lo costringerà a togliere dal motore l’innesto che ha fatto la differenza dalla prima partita contro l’Udinese alla penultima col Chievo. Una presenza costante e positiva quella di Balo, che però ha oscurato l’assoluto protagonista del girone d’andata: Stephan El Shaarawy.
Il piccolo Farone, complice un problema al ginocchio misto a tanta stanchezza, non segna dal 24 febbraio quando mise la sua firma sul derby contro l’Inter. Un mese e mezzo di astienza che di giornata in giornata non ha fatto altro che alimentare le voci su una presunta incompatibilità con il compagno di reparto arrivato dall’Inghilterra. Da Galliani ad Allegri, diretti interessati compresi, arrivano smentite sul tema: tra i due c’è feeling dentro e fuori dal campo. Probabilmente ci sono solo meccanismi da “oliare” e una serenità sotto porta da ritrovare per il numero 92, la squalifica però, qualora dovesse tornare a splendere la sua stella, fornirebbe il fianco per nuove illazioni sul tema.
Non ci voleva, nemmeno per El Shaarawy, questa squalifica. Così si ritarda il processo di assimilazione dei movimenti del compagno che logicamente sono ancora da conoscere. Con Pazzini sarà più facile raggiungere quota 20 gol (ad oggi sono 16) in campionato, ma non perché Balotelli chiude gli spazi al più giovane compagno, ma semplicemente perché i meccanismi, i compiti e i movimenti sono già affinati. Nel caso quindi non allarmatevi troppo.
Twitter: @arisiro92