La mix zone di Verona ti cercava, Claudio. Ora un trittico di ferro, ma Max (e Tasso) hanno già le idee chiare… Fino a maggio, almeno

C. Pradelli - Direttore SpazioMilan.it
C. Pradelli – Direttore SpazioMilan.it

Sarebbe facile aprire la settimana, in un giorno di festa, con un bel pesce d’Aprile che ci racconti fantasie, calcistiche s’intende, che vadano al di là della più fervida immaginazione. In realtà ogni giorno l’informazione, suo malgrado, regala rumors in quantità e “panzane” belle e buone frutto di sensazioni, di parole dette ma che non si sono potute scrivere, o anche di parole scritte che, in realtà, non sono mai state dette.

Preambolo articolato, un po’ troppo pomposo, stancante forse, figlio sicuramente della mix zone che mi sono lasciato personalmente alle spalle al “Bentegodi”. La postazione di Mauro Suma, oltre alle interviste di rito, era un continuo viavai di abbracci, di baci e di qualche lacrima. Come quella che ha cercato di nascondere, invano, capitan Ambrosini. Lui c’era alla nascita di Milan Channel. E i quattordici anni con Claudio li ha vissuti proprio tutti. Magari fosse stato un pesce d’Aprile, quello.

Non lo è stato nemmeno la gara di Verona, che nel risultato ha replicato la gara dell’anno scorso, ma non lo ha fatto chiaramente nello stato d’animo dei giocatori: dodici mesi fa il gol di Muntari era solo il primo di una serie di rimpianti che sarebbero perdurati fino al derby del 4-2; sabato il gol di Montolivo, figlio di una delle otto punizioni battute con precisione da Balotelli, ha prolungato di altri novanta minuti una striscia positiva pazzesca che ha permesso ai rossoneri di toccare quota 50 punti negli ultimi 22 match. Meglio in Europa, forse, solo il Bayern Monaco.

Massimiliano Allegri non ha evitato una sola goccia di pioggia pur di riprendere a più battute, soprattutto nel primo tempo, uno spaesato Robinho. A un certo punto si è dovuto alzare dalla panchina addirittura Mauro Tassotti. E le pacche sulle spalle alla sua sostituzione nella ripresa sono sembrate, quelle sì, un vero pesce d’Aprile.

E ora Firenze, spartiacque fondamentale per spegnere sul nascere i desideri di rimonta dei Viola: una sconfitta renderebbe determinanti i successivi match clou consecutivi con Napoli e Juventus e, fattore da non sottovalutare, ergerebbe la squadra oggi allenata da Montella a vera bestia nera nella storia recente di via Turati. Decisamente meglio continuare a macinare punti in questo modo: non potrà durare in eterno ma, per il momento, è sufficiente che duri fino a maggio inoltrato. Per coronare qualcosa di incredibile, ripensando all’estate scorsa. Qualcosa che nemmeno un pesce d’Aprile potrà (eventualmente) cancellare.

Twitter: @Chrisbad87

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